La vita non libero

Post N° 9


Konstantin era uno dei "venditori" sotto il controllo del morte, Grigory Lapkin__________________________________________ Sgozzò il russo aguzzino, sei anni__________________________________________Condanna mite per il sordomuto che accoltellò il connazionale__________________________________________E' stato condannato a sei anni, di cui uno (estato poichè si costitui nella caserma della tenenza dei carabinieri di Cattolica nella notte tra il 6 e il 7 febbraio 2007) già scontato, il russo 24enne sordomuto Konstantin che aveva accoltellato nel sonno il suo aguzzino, nonchè "brigadiere" della banda che lo avevano in pratica ridotto in schiavitù, il connazionale  32enne Grigory Lapkin. una vicenda che scosse ancor di più gli abitanti della zona dove, poche giorni prima, c'era stato un altro fatto di sangue, anche questo con il coltello da cuccina come arma: l'omicidio di Tamara Monti, l'addestratricedi delfine.__________________________________________.........-(cpi) Il processo è stato celebraio, con rito abbreviato, davanti al gup  Giacomo Gasparini che ha riconosciuto al Konstantin, difeso da Carlo Berltrambini, tutte  le attenuanti generiche e per il quale, pur essendo accusato il russo accusato di omicidio  volontario, aveva visto il pm Paolo Gengarelli chiedere la condanna a soli otto anni.Tra le attenuanti riconosciute all'0micidio quella della diminuita capacità di intendere e  volere, la provocazione e lo stato d'ira e il fatto che, nell'ucidere il connazionale, Konstantin sia stato spinto da motivi particolari, morali (gli aveva tolto il passaporto per imperdigli di muoversi dall'Italia, aveva rimandato in patria la ragazza dell'omicidio e ripetutamente aveva minacciato i suoi genotori rimasti in Russia), e sociali (per salvare altri sordomuti che, come ha poi dimostrato un processo che era in corso in quel period proprio al tribunale di Rimini, per salvare altri come lui). La legge non lo ammette, in casi come questi, ma par di capire che sia il pm che il gup abbiamo più che compreso la situazione e ci sia stato quasi un riconoscimento di "legittima difesa". Torniamo a quella tragica notte nel residence Baltic. Qui il Konstantin era andato a casa del suo "brigadiee", Grigory Lapkin (un "bestione" violento che per conto della "mafia russa" gestiva un gruppo di sordomuti come lui mandati per ristoranti e trenti  a cercare di vendere degli oggetti e il sui ricavato tratteneva quasi tutto) e di altri due  russi con il medisimo handicap. prima una discussione e poi una violenta lite tra i due, con il Konstantin che chiedeva invano di riavere il passaporto, un aumento della suo percentuale sulle vendite e spiegazioni per il rimpatrio a cui era stato costretta la sua ragazza. Il Lapkin non diede spiegazione, cosi Konstantin attese che, ubriaco, andasse a dormire perv prendere un coltello da cuccina dal lavello e, andato nella sua camera, con un paio di fendenti in pratica lo sgozzò, Poi, dopo aver avvertito in altro ospite (che chiaramente non aveva sentito nulla) dell'accaduto, prese  la  bicicletta e si recò in caserma dove, tra gesti e a appunti scritti, fece capire ai carabiniere l'accaduto. Poi, tranquillo, rimase in caserma, non senza aver chiesto una sigaretta. Quando si capi l'accaduto, e si vennero a conoscere i retroscena nessuno spese una "buona parola"per il "brigadiere"ucciso e forse per questo si capisce come la condanna, tutto sommato, sia state mite. In ultimoi ildifensore di Konstantin ha anticipato che, appena sarà noto il dispositivo della sentenza,proprio o il trasferimento del suo assistito a una comunità Non dimentichiamo cje il Konstantin è sordomuto e se ne intuisce tutte le dificcoltà di vita in un carcere), oppure il rimpatrio affinchè sconti in Russia il resto della penna.