«Noi di Caivano ci sentiamo traditi dallo Stato» Sono almeno un centinaio. Armati come se dovessero andare in guerra contro l’infedele: pistola, scudo tra le mani e manganello appeso alla cintura. Altri colleghi, in borghese, stanno tra la gente. Sono poliziotti e carabinieri accorsi per tenere a bada la popolazione di Caivano che - pacificamente - tenta di impedire che al suo territorio venga inferta un’ulteriore ferita. Sindaco, assessori e consiglieri comunali, depauperati della loro autorità, sembrano anch’essi cani bastonati. Anch’essi rischiano, come il popolo sovrano - sovrano? - di essere strattonati, arrestati, denunciati.C’è in queste persone, pacifiche e cocciute, una rabbia e un dolore immenso. Guardano quegli uomini armati con estrema tristezza. Li hanno sempre considerati amici, oggi, all’improvviso, li sentono nemici.
«La camorra vi ringrazia» di Don Maurizio Patriciello
«Noi di Caivano ci sentiamo traditi dallo Stato» Sono almeno un centinaio. Armati come se dovessero andare in guerra contro l’infedele: pistola, scudo tra le mani e manganello appeso alla cintura. Altri colleghi, in borghese, stanno tra la gente. Sono poliziotti e carabinieri accorsi per tenere a bada la popolazione di Caivano che - pacificamente - tenta di impedire che al suo territorio venga inferta un’ulteriore ferita. Sindaco, assessori e consiglieri comunali, depauperati della loro autorità, sembrano anch’essi cani bastonati. Anch’essi rischiano, come il popolo sovrano - sovrano? - di essere strattonati, arrestati, denunciati.C’è in queste persone, pacifiche e cocciute, una rabbia e un dolore immenso. Guardano quegli uomini armati con estrema tristezza. Li hanno sempre considerati amici, oggi, all’improvviso, li sentono nemici.