CONTRAMUNNEZZA

Il coraggio delle 'buone pratiche'


Perchè no?Una Confindustria verde!
Il bando per l’inceneritore di Napoli Est, scaduto il 20 settembre, è stato prorogato per ancora due mesi. Il Comune di Napoli attraverso il vicesindaco Tommaso Sodano dice che è perché non ci sono state richieste; la Regione Campania per voce dell’assessore Romano replica che il motivo è perché di richieste ce ne sono tante. Vista così sembra una polemica estiva, eppure a leggere il comunicato del Comune si accertano altri due elementi. Il primo è il fatto che questo impianto non è in linea con il piano comunale di differenziata e di volontà di individuare tecnologie volte al recupero di materia, il secondo è sul possibile utilizzo dell’area indicata nel bando.«A Napoli Est», ribadisce Sodano, «si dovrebbe costruire un impianto di compostaggio e pensare a rimodernare il depuratore». Sullo sfondo di questo scontro si rivede lo scontro ben più generale sul piano regionale, molto fondato sull’incenerimento e meno sulla gerarchia europea, così come evidenziato anche dal Comune di Napoli nelle sue osservazioni ufficiali. Il bando dell’inceneritore di Napoli Est è quindi il punto di svolta tra la possibilità di intraprendere un ciclo dei rifiuti sostenibile ed in linea con l’Europa e la volontà, reiterata negli ultimi 17 anni di risolvere con “il fuoco” dell’incenerimento il problema dei rifiuti a Napoli. La questione impianti è uno degli elementi fondanti della procedura d’infrazione alla Corte di Giustizia europea, per la situazione rifiuti in Campania. Se non si dimostrerà che il piano rifiuti segue la gerarchia dei rifiuti preferendo la riduzione, il riutilizzo, la raccolta differenziata ed il recupero di materia al recupero energetico ed alle discariche, non ci si può aspettare che la procedura di infrazione non vada avanti né tantomeno che vengano sbloccati i fondi europei, che, ironia della sorte, dovrebbero servire proprio a iniziare un ciclo virtuoso dei rifiuti.Non uno scontro tra amministrazioni, ma di filosofie di pensiero sul possibile ciclo dei rifiuti realizzabile in Campania, con un arbitro, l’Europa, che è pronta a giudicare chi sta seguendo la giusta strada. Gli industriali, anche loro, devono decidere da che parte stare: se con un vecchio pensiero di industria, o partecipare alla sfida della green economy, o, come ha dichiarato Enrico Bobbio, presidente di Polieco, durante il forum internazionale svoltosi ad Ischia, devono avere il coraggio di fondare la Confindustria Verde. Un bando, quello dell’inceneritore di Napoli Est, forse piccolo, ma pieno di responsabilità sul futuro della regione, perché, solo accantonando definitivamente questo progetto si può chiudere la crisi degli ultimi 17 anni ed iniziare una nuova era. Questa volta di buone pratiche.(Francesco Iacotucci, Terra )