CONTRAMUNNEZZA

UNA BUONA LETTURA


E' da poco stato pubblicato un libro di Guido Viale che dovrebbe essere letto da tutti gli Assessori, i Sindaci, i consiglieri, i deputati, i presidenti, i governatori, i ministri, i sottosegretari, i portaborse e, soprattutto, i cittadini. “Azzerare i rifiuti”di Guido VialeEditore Bollati BoringhieriPagine 22312 euroLa gestione dei rifiuti è una questione centrale per il governo, per la vivibilità urbana, per l'immagine di un territorio, per la difesa della legalità, ma anche per la sopravvivenza o lo sviluppo di interi settori economici. E la cronaca degli ultimi anni, a volte drammatica, dimostra che tutti, non solo gli addetti ai lavori, abbiamo il dovere di discutere vecchie e nuove soluzioni. In “Azzerare i rifiuti”, Guido Viale, che sui temi ambientali ha già pubblicato “Un mondo usa e getta” (1994) e “Tutti in taxi” (1996), rielabora una serie di articoli scritti in vent'anni di lavoro e aggiorna le parti di un libro pubblicato nove anni fa, “Governare i rifiuti”. "Il cambiamento di titolo (da Governare ad Azzerare, ndr) è significativo – scrive Viale – registra un'evoluzione decisiva. L'obiettivo “rifiuti zero” è ormai entrato a far parte delle più avanzate strategie di governo del territorio".E per raggiungere la soglia di rifiuti zero (che è anche il nome di una rete internazionale di collettivi e di enti impegnati nella promozione di questo obiettivo generale, ndr) è importante, sottolinea Viale, affrontare il problema “dalla testa e non dalla coda, eliminando alla fonte il commercio e poi la produzione di tutti quei beni concepiti per trasformarsi nel più breve tempo possibile in rifiuti, cioé i cosiddetti articoli usa-e-getta. Ma in secondo luogo occorre passare al recupero di materia – cioè al riciclo – che può essere fatto solo spingendo al massimo la raccolta differenziata, sia quella dei rifiuti urbani che quella dei rifiuti delle imprese”.  Il problema dei rifiuti si colloca dunque all'interno della contrapposizione tra due culture: quella dei consumi e quella della sobrietà. E inceneritori, termovalorizzatori e discariche sono tutti provvedimenti pensati per risolvere le emergenza ma non sono la soluzione. Bisogna cambiare mentalità: consumare meno per produrre meno rifiuti, e si deve arrivare alla cosiddetta chiusura dei cicli produttivi, con la quale ogni produttore sia tenuto a occuparsi anche degli imballaggi, dello smontaggio, dei vari residui e così via. “In Campania – osserva Viale – per oltre quattordici anni ci si è ostinati ad affrontare il problema dei rifiuti partendo dalla coda, cioè da 1, 3, 10 o addirittura 24 inceneritori. I risultati si vedono: nessuna politica di riduzione; poco o nulla raccolta differenziata; niente compostaggio; niente combustibile ricavato dai rifiuti... La Campania ha tenuto in vita, con la sua esportazione di rifiuti in Germania dove la raccolta differenziata si fa seriamente, impianti che forse, senza queste generose iniezioni finanziarie, sarebbero costretti a chiudere”. “Ciò che non si vuole ammettere – sottolinea Viale – è che nella situazione della Campania si può vedere come in uno specchio, quello che sarà il futuro dell'intero pianeta, se il tempo concesso alla sua sopravvivenza sarà sufficiente”.INDICEla questione dei rifiuti Due culture a confronto Per una teoria dei rifiuti Fondamenti di un’economia del recupero Risorse e rifiuti temi Ambientalismo Scorie Apocalisse Trash Il futuro dei rifiuti Il corpo e l’anima delle merci Imballaggi naturali e imballaggi superflui Il pioniere e lo yuppy Riduzione dei rifiuti e raccolta differenziata cronache Regolamentare il mercato dell’usato Campania: cominciare dagli imballaggi Come uscire dall’emergenza rifiuti? Aspettando Godot Campania: che fare? buone pratiche Ridurre i rifiuti La raccolta differenziata Le cooperative sociali Imparare dalla raccolta differenziata negoziazione e comunicazione I beni comuni La comunicazione La negoziazione appendice La sostenibilità ambientale Gli approcci alle politiche di sostenibilità ambientale La valutazione della qualità ambientale