Untitled
Improbabili fumosi contrappuntiAlastair: "Puoi dire quello che vuoi: ma tu eri innamorata di me proprio quanto io lo ero di te".
Epifania: "Bè, eri giovane, eri ben fatto, avevi un avvenire come giocatore di tennis; eri uno splendido pugile ed io ero eccitata dal contatto fisico con te".
Sagamore: "Ehm...non è necessario essere tanto espliciti signora Faithless.."
Epifania: "Avvocato Sagamore: puo' darsi che lei sia fatto di segatura; ma io sono fatta di carne e di sangue. Alastair è fisicamente attraente: è la sola cosa che giustifica il mio matrimonio con lui. Non avrà la faccia tosta di pretendere che ha fascino mentale?".
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Cieli viola di cristallo. Un bizzarro disegno di ponti, questi qui dritti, quelli curvi, altri che discendono oppure obliqui ad angolo sui primi; figure che si rinnovano negli altri circuiti illuminati del canale della luna, ma tutti così lunghi e leggeri che le rive, cariche di ginepri si abbassano e rimpiccioliscono. Alcuni di questi ponti sono ancora popolati da invisibili fantasmi ed improbabili ninfee..altri sostengono pali, segnali, fragili parapetti.
Accordi minori là si incrociano, e fuggono via, corde metalliche salgono dagli argini.
Si distingue una giacca rossa, forse altri costumi e strumenti di musica.
Sono arie popolari, spunti di concerti quasi dimenticati, e diroccati inni...
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In un castello di cartapesta, dove fui imprigionato all'età di dieci anni conobbi l'intero universo, e colà immaginai ed illustrai la commedia buffa dell'uomo. Nelle sue infinite cantine imparai la storia e la medicina.
Ad una indimenticata festa notturna in una immaginaria città senza mura incontrai tutte le donne, le più viziose, le più virtuose. E le scienze matematiche, e la chimica di Averroè mi furono insegnate sotto ponti umidi, costellati da ubriaconi.
In una dimora che ritengo meravigliosa, circondata dall'intero sole trascorsi la mia indimenticata e cristallina solitudine, e diedi materia alla mia fluida opera. Il mio sangue ha cambiato colore più e più volte, e sono fuggito lontano dal dovere impostomi da tracotanti streghe. I fantasmi, eterni inseguitori, disparvero nello stesso momento in cui ebbi il coraggio di voltarmi e di guardarli in volto. Ero pronto a mia volta per morire..
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Ali di sogno
tempesta di bocche.
Mai sopita.
Da ceneri di inquietitudine
nascono angeli.
Ali nere, e argento
metallo corrotto
da ombre di anime profonde
..e perciò condannate
da folle grigie, e uguali
ma ugualmente parlanti.
Il volo
resta la via
accarezza gli occhi
sfiora abissi
rompe la linea
di un orizzonte incorrotto.
Colora, risorge
in arcobaleni di prato
fluidi, suadenti,
illusori.
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..poveri superficiali chiassosi, figli di chiacchiere in scatole illuminate..
..piccoli ipocriti, insegnanti di fumo a buon prezzo..cominciate a non ridicolizzare voi..e chi vi ascolta.
Rispettateci, annientatori di pensieri, reclute in fotocopia bianco e nera, rivenditori di falsi ideali....ripulite quegli specchi, e ritornate ad osservarli.
I mostri non esistono, esistono solo truccatori senza coscienza..
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