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Aproposito del Bologna e del bomber Di Vaio


Siamo fuori della realtà Nel nostro immaginario culliamo il sogno di vedere un Super Bologna, sperando un giorno avvistare al “Marconi” lo sceicco di turno o il vero Joe, non certamente quello della bufala. Il sogno è lecito, ma molto spesso fa a cazzotti con la realtà, quella delle piccole realtà come il Bologna che ogni giorno fa i salti mortali per fare quadrare i conti. Pensate al Chievo: da oltre dieci anni siamo qui a “mandargliela” e dire che non può resistere in serie A e immancabilmente il Paluani della situazione sforna panettoni su panettoni per rimanere ancorati lassù. Poi vai a leggere il passivo e pensi che qualcosa non funzioni. A Bologna ci siamo passati ben due volte: era Gnudi e più recentemente con Gazzoni. Quest’ultimo ci ha lasciato anche le mutande. Gnudi solo la faccia. Il Grano (in tutti i sensi) era di Casillo. Immagino che qualcuno storcerà il naso (Bologna merita rispetto per il blasone ecc ecc), ma volente o nolente ci troviamo a fare i conti con la sindrome di inferiorità: c’è chi può e chi non può. Ci sono coloro che s’incavolano perché il clima della villa al mare li ha lasciati al caldo, e ci sono quelli (siamo in molti) che fanno fatica ad arrivare a fine mese. Torniamo con i piedi per terra e rendiamoci conto della dimensione in cui siamo: la crisi economica da paura (a tal punto che le Banche non hanno liquidità), l’effetto serra che sta distruggendo il pianeta, le diverse malattie che avanzano. La crisi: una realtà a cui il calcio non può esimersi, anzi da loro deve partire una vera (e non millantata) moralizzazione. Cristiano Ronaldo al Real Madrid per 93 milioni di euro? Kakà per 67? Moralmente da carcere e non aggiungo altro. Di Vaio bussa cassa?  Ma che se ne vada quel "povero romanaccio" da quattro soldi. Sono meravigliato  che tanti tifosi abbiamo creduto al suo atto d’amore (televisivo, ndr) senza tenere conto che si è permesso di fare a Salvatori la campagna-conferme (Amoroso, Mudingay, ecc ecc). Dove sta la verità? Nel Bologna avaro o nel Di Vaio prezzolato? Non sapremo mai la verità (il caso Bellucci insegna, ndr). I fatti sono questi: ha un biennale milionario e il sior Di Vaio dovrebbe solo baciarsi i gomiti. Ha fatto 24 gol? Bene, siamo felici e contenti per questo. Ci ha salvato? Benissimo, ma a fine mese il "caro" Di Vaio ritirava un fior di stipendio. Quindi poche storie e pedalare. Noi tifosi sogniamo, lecito farlo. Il sogno: è come “ slumarsi” una foto della Bellucci (la Monica) per poi scoprire che la tua dimensione è tutt’altra. Sognare, fa rima con amare, ed è qui che scatta l’amore del tifoso per il proprio club. “Zero entusiasmo, zero ambizioni”. Anzitutto complimenti per lo slogan. Per lo meno i Menarini dovrebbero ingaggiare l’autore (Grassilli, ndr) per ricercare il nuovo slogan per la campagna abbonamenti (Riccardo è dura trovare uno slogan …pro abbonamenti, molto dura!). Lo spazio a pagamento di alcuni tifosi (conoscete ampiamente la fonte), nel suo insieme non fa una piega. Vi è stata una conferenza stampa nella quale il Bologna F.C. 1909 ha presentato solo conferme; alcuna novità. Non è però detto, a priori, che debbano esserci delle novità, ma una spiegazione sulle motivazioni che hanno indotto alle conferme perlomeno era lecito attendersi. Solo sorrisi e farsi di circostanza. La società mediti. In questo momento non vorrei trovarmi nei panni di Salvatori (anche se lo stipendio invoglierebbe …) e di Ricci: “alcuni bolognesi” non lì ospiterebbero neanche in tenda al campeggio di Sestola. Ragazzi, tifosi, appassionati, mi chiedo, a bocce ferme, se poi è giusto chiedere ai Menarini di più di quello che stanno facendo. Lo stanno facendo male fors'anche per inesperienza, ma lo stanno facendo. Anch’io Tifo Bologna e vorrei vedermi grandi campioni: mi piacerebbe rivedere i Baggio, i Koly, i Villa e i Poli, gli Andersson e i Signori.(Non parlo dei Bulgarelli, dei Pascutti e dei Perani, a loro va un rispetto sopra le righe per quel superlativo scudetto).. Bei tempi, bel calcio, ma chiedete a Gazzoni cos’è costato. Ebbene, il mio sentimento mi porta a ribadire di stare con i piedi per terra e non chiedere ai Menarini di emulare quelle società che barattano una vittoria con il nostro sudore: noi paghiamo le tasse e loro?. I bilanci delle big sono catastrofici: recentemente “Il Sole 24 ore” ha pubblicato una fotografia impressionante di come il calcio europeo sia una macchina mangia soldi, a memoria ricordo il –560 milioni del Real Madrid e il -780 del Manchester United. In Italia ad inizio anno Lotito stimava oltre 500 milioni di debito consolidato: altro che videopoker. Vi chiedo: ne vale la pena spendere fior di milioni di euro per vedere correre un giocatore? Saranno anche le regole del mercato (vali X perché fai incassare XXY), però se non freniamo questa imbarazzante tendenza, amorale, dove andremo a finire?Fabio Campisi