Ostinato e Contrario

Ferite


Aggrappato alle sue mani, riesumavo dal nulla i miei pensieri. E li cucivo nel tempo come toppe di colori diversi. Consumati. Rattoppavo i miei giorni. Lei si stringeva, aggrappata alle mie mani. Il mio corpo bruciava stretto al suo. Le cicatrici sanguinavano ancora e  la sua lingua asciugava quelle lacrime.Ascoltavo in silenzio il mio respiro rincorrere i battiti del suo cuore. Cercavo di prenderlo ancora una volta.Sfuggiva dalle sue labbra incollate alle mie, entrava nel mio fiato, batteva nel mio cuore. E scappava!Lasciandomi vuoto e narcotizzato dai sensi e dalla carne. Gemiti annaspavano nell’aria. Cadevano senza suono sui nostri corpi che li replicavano, come fossero echi lontani e senza fine. Il buio cadeva come saracinesche sui nostri occhi. Ma nei sui vedevo la luce dipinta sulle palpebre!Scrosci di musica mi raccontavano i sogni e liberavano i miei pensieri. Lei era bellissima. Io solo rattoppato!!Carlo