Counselling di Yaris

Lo Spazio Sacro della Vita


Mi sono svegliata dolorante più del solito; bloccata nei gesti più semplici del quotidiano. E la paura, quella sorda, insinuante si stava impossessando di me..Non ci sono se e ma che tengono, quando l'immobilità afferra il corpo; e mi sono ritrovata a ripercorrere, senza volerlo, una ben più grave immobilità. Quella dopo la mia rovinosa caduta dalle scale di casa...Ho iniziato a ripercorrere con la mente quegli istanti eterni in cui, cercando invano una presa, cadevo nel vuoto;  e poi,  il dolore lancinante provocato dall'impatto con i gradini che mi hanno fratturato le vertebre....Pure a quel dolore devo la mia ripresa. Al suo guidarmi su un cammino sconosciuto dove, attraverso strade impervie, ho conosciuto ciò che ora chiamo Vita.La prima difficoltà è stata andare oltre le paranoie e le  tendenze autodistruttive che abbuiavano la mia mente e mi impedivano di  concentrarmi sulla ripresa. Poi il pianto ha iniziato a fluire e a trasformare quel dolore...Si può amare il dolore? Si può amare quello strazio che invade la tua mente il tuo corpo, la tua anima?Si, si può amare,  perchè il dolore, sveglia, attiva risorse inaspettate e, richiamare a se il dolore, impedisce di dimenticare. Ma si può anche diventare schiavi di quel dolore e nutrirlo con le proprie rabbie, paure, miserie fino a perdere il contatto con la Bellezza della Vita..E' necessario recuperare quella Bellezza, è necessario recuperare quello Spazio Sacro fonte di ogni fiducia e generosità ed iniziare ad amare. Sè stessi, in primis, e poi l'Altro, con la stessa Fiducia che opera dentro di NOI..Solo allora, da quello Spazio Sacro che raccoglie in sè la Vita comincerà a sgorgare la Sorgente di tutte le cose: la Gratitudine..