Counselling di Yaris

Una Vita in Ordine


C'è il desiderio diffuso di vivere una vita semplice fatta di buona educazione e buon senso.  Una vita ordinata e tranquilla. Accade però che un evento, un dramma, entra nella propria vita  e sconvolge  l'ordine delle cose. Quelle stesse cose che fino ad un attimo prima avevano entusiasmato ed erano considerate importanti perdono significato; l'ordine diventa caos; subentra la crisi e la perdita di senso...Ci si può smarrire, perdere di identità e sprofondare nell'abisso di una depressione senza ritorno, oppure ci si può aggrappare alla rabbia e lasciarsi trasportare dalla sua onda distruttiva...Ma c'è una terza possibilità, legata proprio a quel caos, a quel marasma di pensieri, dolori, paure che catturano la mente: Fare Ordine."Bisogna avere ancora il caos dentro di sè per partorire una stella danzante" affermava Nietzsche; accade così, aggiungo, se non  si teme l'annientamento dell'Io...quella sorta di " spaventoso" che si annida nella memoria; nei ricordi rimossi, nei contenuti scacciati dalla coscienza.Il " Fare ordine" comincia da là; dai ricordi sepolti sotto la quotidianità del vissuto. Soffocati persino, perchè rievocarli, può mettere di fronte a incongruenze, decisioni non prese o sbagliate, rinunce. Inizia sull'onda di una nostalgia, temuta quanto evocata, con il sacro terrore dell'irrecuperabilità del tempo; quasi uno spreco in confronto alla brevità della vita.Ed è su questo piano della memoria che prende inizio una geometria speciale: la geometria degli incontri, dei punti di congiunzione e di rottura di legami, fino ad arrivare ai nodi. Alcuni sono più tenaci e possono gettare nello sconforto; altri se ne tireranno dietro altri ancora e sembrerà di impazzire, ma tutti  lasceranno dietro di sè una nota. Si, una nota speciale; come  il provare un'emozione e non vergognarsene, anzi mostrarla per quella che è ed interrompere, così, il faticoso gioco del nascondino. Si fa ordine ritornando all'Essenza, alle radici della propria Storia. Al tempo trascorso e al cosa quel tempo ha prodotto, fino ad estrarne l'incondizionata consapevolezza di ciò che è stato e cio che è. Fino a scoprire, come in una rivelazione, che più che attori si è stati testimoni di quella storia e che tutto il vissuto appartiene a ciò che ognuno è, nella sua naturale estroversione. Ed è allora che l'Ordine prende il giusto ritmo, il giusto procedere sulla via dell'esistenza;  il godere dell'Infinito nascosto nel quotidiano, fatto non soltanto di quiete e benessere, ma soprattutto di intensità, passione, amore...