Counselling di Yaris

La mia serata con... i Gran Turismo Veloce


Scrivere il "non detto" non è semplice.Scrivere dei "Gran Turismo Veloce" è, per me, impresa ancora più ardua, visto che sono la madre di uno dei componenti la band (..a voi indovinare Chi) e, come tale non esente da una parte di affettività che, concedetemelo, può tendere spontaneamente ad enfatizzare.Concedetemi però, anche l'esperienza di anni passati a scuola in mezzo ai giovani e agli adulti e la capacità di riconoscere, potenzialità e talento, come atteggiamento mentale che i componenti della band possiedono, nella evidente diversità, connaturato ai tratti della creatività e alla positività dell'approccio relazionale.Il pubblico viene dapprima invitato a partecipare, poi catturato da stimoli di altà intensità musicale che, mutando rapidamente, creano un'atmosfera sempre nuova, sia dal punto di vista sonoro che emozionale.Come lo schiudersi di una porta, come lo scoccare di una nuova sensazione che, nonostante lo stupore, "accade da sè", perchè "normale dell'accadere". Eppure, dalla flessibilità armonica degli strumenti nelle loro mani, alla variabilità dei suoni che scandiscono ogni volta volta il loro ripetersi, sono le note a rimbalzare la stessa musica per tutto lo spazio, garantendo l'unità e il coinvolgimento. E stiamo parlando di Rock progressivo e di un album "Di carne, di anima" che la dice tutta su questa band.La notorietà paga quel che gli occorre. La notorietà, per i Gran Turismo Veloce, è rappresentata dal desiderio di dare sbocco ad una passione e dal  donarsi, completamente, al pubblico che li ama e che ne segue le "bizzarre avventure" sul loro Camper rosso.Aggiungo un'ultima cosa. Se e quando riusciranno a sfondare nel mondo della musica, come meritano, sarà per una qualità diventata oggigiorno quasi un handicap: sono intellettualmente onesti. E credete è cosa rara!Grazie GTV!