"Cara Susi, quello che mi hai scritto mi piace molto, perché non lo pubblichi nel mio blog??"e con il permesso della padrona di casa, ecco qui:)Ho una collega di lavoro che non sopporto. E' esageratamente pettegola, professionalmente si comporta in modi diversi a seconda di quanto l'altra sia più o meno "amica", e potrei continuare a lungo sulla lista di quello che non mi piace di lei. Stamattina che le ho inviato per sbaglio una mail riferita proprio di lei, indirizzata ad un'altra mia collega, con scritto OGGI PROPRIO NON LA SOPPORTO! Lei mi ha chiesto di chi stessi parlando, io ovviamente ho sviato il discorso, è finita lì ma credo che "l'incriminata" abbia capito che parlavo proprio di lei. Perchè da quel momento in poi è diventata particolarmente gentile e premurosa nei miei confronti, cosa mai successa prima...E non so quale lampadina mi si sia accesa in testa, ma ho concluso che quello che DAVVERO non mi va di lei non è incluso nella lista che farei d'istinto. Quello che non sopporto di lei è tutto quanto di POSITIVO manca a me. E' una ragazza spontanea, sincera, trasparente, estroversa, ha una spiccatissima parlantina, è sveglia e molto attenta, impara tutto al volo, è simpatica a tutti i miei superiori, pur essendo molto più giovane di me ha molte responsabilità ed è un punto di riferimento per tutti.Cosa ci urta DAVVERO negli altri?Quello che SIAMO. E che ci dà fastidio. Se siamo disordinati, ci irriterà da morire chi è ordinatissimo, se siamo timidi non sopporteremo chi invece è particolarmente simpatico ed ha un sacco di amici. Ma ho la sensazione che i veri "motivi" per cui gli altri ci urtano non siano immediatamente percepibili. L'abito si vede ad occhio nudo, ladivisa "interna" no, spesso sconosciuta a noi stessi. E se imparassimo a dialogare almeno un po' con noi stessi, con la nostra parte interna, riuscendo a sorridere delle nostre mancanze, i motivi profondi per cui gli altri ci urtano diminuiranno a vista d'occhio.Io ancora non ci sono riuscita. Ma ci sto provando. Qualche suggerimento?(susi)