Counselling di Yaris

Edificare


 Ogni essere umano, nel corso della propria esistenza, può adottare due atteggiamenti: costruire o piantare.I costruttori possono passare anni impegnati nel loro compito, ma presto o tardi concludono quello che stavano facendo. Allora si fermano, e restano lì, limitati dalle loro stesse pareti.Quando la costruzione è finita, la vita perde di significato. Quelli che piantano soffrono con le tempeste e le stagioni, raramente riposano. Ma, al contrario di un edificio, il giardino non cessa mai di crescere.Esso richiede l’attenzione del giardiniere, ma, nello stesso tempo, gli permette di vivere come in una grande avventura.”Paulo Coelho 
 Ringrazio pubblicamente Donatella che inviandomi questo sentito messaggio, mi offre l'opportunità di condividere questo pensiero con voi. Sono convinta che per edificare, non occorra soltanto costruire e, la metafora del giardiniere è ben applicata al ruolo che ognuno di noi può scegliere per edificare la propria vita.Come il giardiniere, occorre ripulire lle zolle, arare la terra e sottostare alle variazioni climatiche che includono bufere e tempeste che possono distruggere quanto costruito.E si ricomincia da capo!E' in quel ricominciare che l'edificio può prendere forma. Salvatore Natoli, ne descrive aspetti trascendentali e immanenti  La forza, la temperanza, il coraggio, in breve tutte quelle che un tempo si chiamavano virtù, esistono ancora? Sembra siano state dimenticate. Tuttavia in una società mobile, complessa, frammentata si sente la necessità di darsi un'identità, di trovare corrispondenza negli altri. E se non si riesce a concedere fiducia, si cerca almeno di evitare la delusione. Per questo le virtù riaffiorano o quanto meno comincia a sentirsene il bisogno. Ma cos'è propriamente virtù? È l'unico modo che abbiamo d'inventarci la vita, di darle 'forma' e divenire, così, padroni di noi stessi e, a pieno titolo, soggetti. Ma virtù è anche saper prendere distanza da sé: come un guardarsi da fuori per poterci giudicare - per quanto possibile spassionatamente e poter guadagnare così uno sguardo privo di pregiudizi e perciò più trasparente sul mondo. Praticare le virtù vuol dire prendersi a cuore, avere cura di sé. Ma ogni nostra azione è sempre relazione, anzi noi stessi lo siamo. Infatti, non si può essere felici da soli. Per questo le condotte personali entrano inevitabilmente in circolo con le pratiche sociali e sono proprio le virtù che allentano le resistenze e permettono l'instaurarsi di rapporti giusti con gli altri. Come diceva Spinoza: nulla è più utile all'uomo che l'uomo stesso. Per questo l'estetica dell'esistenza si coniuga con la realizzazione del bene.