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Etica o morale?


Il tribunale di Grosseto ha ordinato - di trascrivere nei registri di stato civile il matrimonio- fra due uomini, italiani, celebrato con rito civile nel dicembre 2012 a New York. Secondo il giudice, nel codice civile - non è individuabile alcun riferimento al sesso in relazione alle condizioni necessarie- al matrimonio.La notizia del tribunale di Grosseto, ha scatenato, come prevedibile il polverone. I Vescovi della conferenza episcopale sono insorti e il pubblico ministero ha impugnato la sentenza.
  I valori etici provengono dalla coscienza individuale e quindi riguardano le scelte individuali. Poi esiste la Legge e il complesso delle norme che regola la vita dei membri di una comunità, dal quale derivano i diritti e doveri che ineriscono ogni persona.Poi ci sono la Chiesa, lo Stato e i rapporti firmati l’11 febbraio 1929 ( modificati nel 1984 e adeguati alla Costituzione) conosciuti come Patti lateranensi, che prevedono una serie di misure, come gli effetti civili del matrimonio religioso (matrimonio concordatario). Conseguentemente un divorzio scioglie gli effetti civili ma non scioglie, a meno che non venga annullato dalla Sacra Rota, il vincolo canonico.Ma un "matrimonio civile" ( che in questo caso e' stato soltanto trascritto) quali vincoli canonici pone?La Legge giuridica che designa la norma o l'atto giudico o l'atto normativo, nell'enunciare qual e' "quel diritto", dovrebbe garantire,  nella sua esplicazione, "uguaglianza e pari dignità sociale".Non discuto " il matrimonio come unione di un uomo o una donna" ne' ciò che, nelle coscienze, anima la fede e la religiosità di ogni credente (la Fede e' atto intimo e personale); ma e' indubbio che il tribunale di Grosseto ha fatto emergere una forte necessità, che più che religiosa, ha valenza civile. Il resto delle riflessioni le lascio a chi legge e alle coscienze individuali.