Counselling di Yaris

Alla fermata dell'autobus...


Soltanto qualche giorno fa, Striscia la notizia si è occupata dei borseggiatori nelle strade della Capitale ma,  nonostante viaggi con i mezzi pubblici ormai da diversi anni, non mi era mai capitato di assistere alla scena in cui mi sono ritrovata, quasi fosse un set cinematografico, al capolinea dell'autobus. 
L'autobus è affollatissimo, alcune persone tentano di salire ma le porte non si chiudono. Nonostante la ressa, un giovane non scende e continua a spingere per entrare ma le porte non si possono ancora chiudere fin quando il giovane si decide a non prendere l'autobus. Immediatamente circondato da due uomini che lo spingono a terra, mani dietro la schiena, si sente una donna urlare e dare contro ai due uomini invocando aiuto. La folla accerchia il luogo del fatto tentando di fermare due uomini che, tirate fuori le manette, immobilizzano i polsi del ragazzo dicendo:"fateci fare il nostro lavoro".Soltanto allora appare chiaro che i due erano agenti in borghese, che avevano visto il ragazzo rubare un portafogli e che erano stati ostacolati dalla stessa derubata, impietositasi verso il ragazzo, dopo aver visto l'atteggiamento dei due.A Roma questi fatti sono frequenti e di agenti in borghese, pattugliati sui mezzi pubblici ne avevo incontrati anche se non in un'azione diretta come quella che mi è capitato di osservare ( oltretutto quella linea ha una storia di borseggio ben nota) ma ciò che mi ha turbato è stato quell'ostacolare l'azione dei poliziotti perché "ritenuta violenta". Di fatto, posso testimoniare che, nonostante la crudezza, gli agenti hanno agito in modo fermo e determinato, immobilizzando il borseggiatore a terra. Anche i toni, pur aspri, sono stati corretti e nessun comportamento richiamava forme di violenza gratuita, tanto da chiedermi: che ruolo gioca la violenza oggi nel nostro immaginario?