Counselling di Yaris

Caro Trilussa- Papa Luciani


Caro Trilussa,Ho riletto la poesia melanconicamente autobiografica, in cui racconti di esserti sperso, di notte, in mezzo al bosco, e lì incontri una vecchietta cieca, che ti dice: "Se la strada nun la sai, te ciaccompagno io, che la conosco!" Sorpresa tua: " Trovo strano che me possa guidà chi nun ce vede".Ma la vecchietta taglia corto, ti piglia la mano e ti intima: "Cammina." È la fede. Sono d’accordo in parte con te: la fede è davvero una buona guida, una cara e saggia vecchietta che dice: metti qui il tuo piede, prendi questo sentiero che sale. Ma ciò succede in un secondo momento, quando la fede ha ormai messo radici come convinzione nella mente e di là pilota e dirige le azioni della vita. E qui, caro Trilussa, sta oggi la difficoltà, qui il viaggio della fede si rivela non la patetica passeggiata sulla strada del bosco, ma un viaggio a volte difficile, talora drammatico e sempre misterioso. E’ già difficile, intanto, aver fede negli altri, accettando, sulla parola, le loro asserzioni [...] Così inizia la lettera, Nel cuore del Mistero che, Papa Luciani, scrive in risposta al celeberrimo poeta del dialetto romanesco, rispondendo alla poesia La Fede. Una lettera scoperta per caso, mentre andavo in cerca del testo della poesia, insieme ad altre lettere, dedicate a personaggi veri e immaginari della Storia e della Letteratura. Le Lettere (40) appartengono alla raccolta pubblicata  nel 1976 dal Cardinale Luciani con il titolo di Illustrissimi, scritte dall'allora patriarca di Venezia  sulla rivista «Messaggero di sant'Antonio».Mi sono messa a leggerle incuriosita e sono restata incantata dalle riflessioni, dagli stimoli che si traggono dalla semplice, genuina spiritualità dell'uomo Luciani e dalla forza  delle Sue parole, attraverso le quali, apre a chi legge, mondi altri, spazi impensati, dolcezza, tenerezza, intrecciando tempi e personaggi. Un invito alla Fede, come scrive a Trilussa.[...]Qui siamo nel cuore del mistero. Cos’è infatti, e come opera questa grazia di Dio? Com’è difficile il dirlo! Supponi, Trilussa, che l’incredulo sia un dormiente; Dio lo sveglia e gli dice: esci dal letto! Supponi che sia un malato; Dio gli mette in mano la medicina e gli dice: prendila! Sta di fatto che chi non crede, d’improvviso, senza che ci abbia pensato, si trova ad un certo momento a riflettere su problemi d’anima e di religione, è potenzialmente disponibile per la fede.Caro Trilussa!  Il  Manzoni definisce "giocondo prodigio e convito di grazia" il ritorno dell’Innominato alla fede. Se n’intendeva, era "ritornato" anche lui. Si tratta di un convito sempre imbandito e aperto a tutti. Per quanto mi riguarda, io cerco di approfittarne tutti i giorni, rimettendo in piedi oggi la vita di fede buttata giù coi peccati di ieri. Chissà se i cristiani che, come me, si sentono ora buoni, ora peccatori, con me accetteranno di fare i "bravi convitati"? settembre 1971Albino LucianiLe altre lettere le potete trovare Qui.