Counselling di Yaris

Prima Pagina....


Qui Bensinger, passami uno stenografo... Ah, Marty, sei tu? Ultime sull'impiccagione di Williams. Sì, l'esecuzione è sempre fissata per domattina alle sette. Le autorità si aspettano una dimostrazione di protesta delle sinistre...Sono Murphy, passami uno stenografo...Hanno raddoppiato gli agenti intorno alla prigione, all'edificio del municipio, alle stazioni ferroviarie e a quelle della sopraelevata...Ultimissime sull'impiccagione. Lo sceriffo Hartman ha assunto qualche altro suo parente per proteggere la città contro l'Armata Rossa che lascerà Mosca fra un paio di minuti...Allora, ecco che cosa ha ordinato il condannato per il suo ultimo pasto: cocktail di gamberetti in salsa Mille Isole, roast-beef al sangue, cavoletti di Bruxelles, torta di mela alla moda e gelato...Come ultimo pasto si beccherà il menù turistico da 95 cents della bettola qui di fronte...Poi questa sera alle nove Williams sarà visitato da un altro psicologo, il dottor Max J. Eggelhofer, a richiesta dell'associazione Amici delle Libertà Americane. Eggelhofer? Ma sì, è di Vienna... Ma sì, è già nel pezzo di stamattina. Ha scritto un libro: Masturbazione precoce e comportamento antisociale...Quel poveraccio domattina deve crepare e viene uno da Vienna a chiedergli a quanti anni ha cominciato a masturbarsi... Ti richiamo ( Citazione dal Film - PRIMA PAGINA- Billy Wilder, 1974) 
 PRIMA PAGINA QUOTIDIANI http://www.giornali24.it/  "Il giornale, da cronaca riguardosa dei fatti, è diventato il quarto potere dello Stato, l'organo della pubblica opinione. Secondo lo Statuto Albertino, i poteri dello Stato sono tre, il regio, il legislativo e l'esevutivo; ma non c'è che dire, il giornale quotidiano si è imposto, ha assunto un'influenza sociale tale da legittimare questa autorità che si arroga e che tutti ammettono e subiscono"(L.C.Gasca, "Diritti e doveri della stampa",Torino 1904, pag.4)Museo del Giornalismo Italiano Che significa essere giornalisti oggi?Caro Marco, E' stupefacente come tanti lettori - della tua età, ma anche dell' età dei tuoi nonni - continuino a rivolgermi la stessa domanda. È la prova, forse, che noi giornalisti dovremmo prendere la nostra professione più sul serio di quanto facciamo. Forse, in Italia, la carenza di punti di riferimento è tale che anche chi fa un mestiere come il nostro finisce per diventare importante. Perdonami questo rimuginare. Veniamo alla risposta. Cos' è un giornalista, oggi? Di certo, non quello che era cinquant' anni fa. Allora era il veicolo delle notizie. Oggi, direi, ne è soprattutto l' interprete. Non solo quando fa il commentatore. Anche quando fa il cronista. La mole di informazioni è tale che la scelta già implica un giudizio (di opportunità e di valore). Questa è la prima cosa da dire, e forse la più importante. Seconda considerazione. Ieri come oggi, il giornalista deve interessare il pubblico. Ci sono molti peccati che si possono commettere, nell' esercizio della professione. Tra i più gravi, c' è la noia. Interessare può voler dire spiegare, rispondere, incuriosire, sorprendere, affascinare, magari divertire, a secondo dei casi e delle necessità. Guai se uno tende a sorprendere, quando basta spiegare; o se uno analizza quando lo scopo, in quel momento, è solo incuriosire e divertire. Terzo punto (procedo per punti perché tu non vuoi, sono sicuro, un trattato di deontologia professionale). Ogni giornalista ha a che fare con un editore. Non dev' esserne schiavo, ma non può non tenerne conto. Questo, cosa vuole dire? Vuol dire che, in maniera implicita o esplicita (a seconda dei casi), un giornalista deve «dichiarare il proprio interesse», come dicono gli inglesi. Forse non c' è bisogno di ricordare, scrivendo per La Stampa, che non è opportuno scrivere un articolo che demolisca l' ultimo modello della Fiat o critichi le dichiarazioni dell' avvocato Agnelli. Ma si può scrivere della Fiat o dell' avvocato Agnelli con dignità. È già molto. Aggiungo questo: ci sono editori interventisti e direttori che lasciano spazio e libertà ai redattori e alle redazioni, sapendo che, alla fine, ne guadagna la testata. Quindi, anche loro. Più l' editore ha interessi vasti, più diventa difficile operare, per un giornalista. E qui arrivo a rispondere alla domanda sui telegiornali. È inutile nascondere che tu, io e i lettori in questo momento stiamo pensando allo stesso nome: Silvio Berlusconi. Un capo di governo si occupa di tutto; e perciò tutto diventa difficile, per chi è suo dipendente (collaboratore, beneficiario) e deve dare notizie del suo operato. C' è chi non ci prova nemmeno, a essere imparziale: anzi, ritiene che la parzialità sia una forma di spettacolo. C' è chi ha imparato l' equilibrismo; chi si è ritagliato un ruolo di giamburrasca. Ma un fatto rimane: vi immaginate una testata Mediaset che conduce un' inchiesta indipendente sulle magagne del Presidente del Consiglio? Magari riferirà imparzialmente le inchieste di altri (già questo, è raro). Ma di più, umanamente, non può fare. E se lo fa una volta, poi non lo fa più. Non solo per questo, Marco, è complicato fare il giornalista, oggi. Non abbiamo parlato della concorrenza della radio e della televisione, e di Internet, della quale so poco, e quel poco mi inquieta. Non abbiamo parlato dei condizionamenti dei giornali di provincia, spesso succubi di potenti e potentelli locali (magari solo il direttore dell' azienda sanitaria). Non abbiamo parlato dell' abitudine alla lettura, che va scomparendo, in questa nostra vita frettolosa. Ma ho provato a risponderti. Spero che tu me ne dia atto.La Stanza di MontanelliLunedi' 2 Luglio 2001