Oggi non parlerò di Buona Scuola anche se lo sciopero di oggi ad essa è dedicato. Da vecchia docente, nel ricordare gli scioperi del '68, parlerò di giovani, di passioni, di impegno, di attività sociale e di contestazione giovanile, conseguenza di quel boom economico che interessò i Paesi industrializzati.Gli studenti, tramite le prime assemblee studentesche, le autogestioni, esprimevano un dissenso: “la violenza dispiegata contro i popoli del terzo mondo era la prova tangibile di quanto limitata e condizionata fosse la libertà che veniva loro promessa, apparente la pluralità delle scelte consentite, ipocrita la buona coscienza del dopoguerra” (1968 Dizionario della memoria); la critica era rivolta anche alla guerra in Vietnam e all’autoritarismo della società, “autoritaria era la famiglia che riproduceva i ruoli già definiti e stigmatizzava ogni comportamento deviante, autoritaria la scuola che trasmetteva un modello di disciplina sociale e un’educazione alla subalternità”. La Contestazione giovanile del '68Oggi quei giovani di allora, disillusi e al tempo stesso nostalgici, che hanno cresciuto altri giovani caricandoli del loro rammarico e fallimento, gente che oggi si arrabbia contro il sistema per la mancanza di un'occupazione adeguata, perché ai figli non viene riconosciuto il merito, per la mancanza di un futuro (tutte buone ragioni, certo, ragioni che però hanno tolto propri ai figli quell'entusiasmo e quella determinazione per la costruzione del loro futuro) oggi quei giovani di allora sono i più sfiduciati... Non bisognerebbe mai dimenticare che si raccoglie ciò che si semina..
I Nuovi Giovani
Oggi non parlerò di Buona Scuola anche se lo sciopero di oggi ad essa è dedicato. Da vecchia docente, nel ricordare gli scioperi del '68, parlerò di giovani, di passioni, di impegno, di attività sociale e di contestazione giovanile, conseguenza di quel boom economico che interessò i Paesi industrializzati.Gli studenti, tramite le prime assemblee studentesche, le autogestioni, esprimevano un dissenso: “la violenza dispiegata contro i popoli del terzo mondo era la prova tangibile di quanto limitata e condizionata fosse la libertà che veniva loro promessa, apparente la pluralità delle scelte consentite, ipocrita la buona coscienza del dopoguerra” (1968 Dizionario della memoria); la critica era rivolta anche alla guerra in Vietnam e all’autoritarismo della società, “autoritaria era la famiglia che riproduceva i ruoli già definiti e stigmatizzava ogni comportamento deviante, autoritaria la scuola che trasmetteva un modello di disciplina sociale e un’educazione alla subalternità”. La Contestazione giovanile del '68Oggi quei giovani di allora, disillusi e al tempo stesso nostalgici, che hanno cresciuto altri giovani caricandoli del loro rammarico e fallimento, gente che oggi si arrabbia contro il sistema per la mancanza di un'occupazione adeguata, perché ai figli non viene riconosciuto il merito, per la mancanza di un futuro (tutte buone ragioni, certo, ragioni che però hanno tolto propri ai figli quell'entusiasmo e quella determinazione per la costruzione del loro futuro) oggi quei giovani di allora sono i più sfiduciati... Non bisognerebbe mai dimenticare che si raccoglie ciò che si semina..