Counselling di Yaris

L'Esperienza del Silenzio


Parlare del Silenzio è già interromperlo.Siamo talmente poco abituati al silenzio, se non per fini strumentali, che la sua stessa interruzione può avere molteplici significati.Dal punto di vista pedagogico, fu Maria Montessori ad osservarne per prima la valenza nei bambini e, potremmo dire, che è grazie a lei e ad un altro grande pedagogista, John Dewey, che il concetto di esperienza diviene motore dell'azione educativa e didattica Ma perché parlare di Silenzio?Il silenzio generalmente è associato alla solitudine e la solitudine al vuoto interiore. Il silenzio prende la forma dei pensieri, dei fantasmi della mente, dell'attività mentale, quella stessa attività mentale che può aprire a percezioni più profonde, se fatta tacere, e offrire un varco alle intuizioni.Ma il silenzio, così come descritto, non è soltanto un'inazione, anzi, all'opposto, potremmo definire il silenzio, come  l'esperienza organismica della propria interiorità, ben altra cosa dalla percezione del vuoto o ancor peggio della sensazione del nulla che potrebbe affiorare in alcuni stati di deprivazione di qualsivoglia natura...
Maxfield Parrish - il principe ranocchio luglio 1912 Lo sanno bene i mistici, lo conosce bene chi fa meditazione, ne fa pratica costante chi segue arti marziali o di combattimento o di yoga. Il silenzio,  da sempre, così come ci è stato tramandato, appartiene alle religioni, anzi alla loro storia: come luogo sacro della manifestazione dello Spirito (Il tempio di Dio); come manifestazione della Buddità (il dischiudersi della vita creativa secondo il Sutra del Loto); come luogo della misericordia e compassione di ogni spiritualità (la Shekinà dell'Albero della vita).
  "Mother of the World" Nicholas Roerich Museum, New YorkUn tale Silenzio è presenza nell'assenza, è un Insight, se vogliamo intenderlo in termini psicoanalitici di conoscenza, che placa ogni rumore emettendo un suono conosciuto soltanto alla Coscienza. Una luce che illumina l'oscurità della mente e che apre il cuore (il centro delle emozioni-Sistema limbico) alla Conoscenza di percezioni superiori. Esperire il silenzio, in definitiva, vuol dire ritrovare sè stessi, anzi, per meglio dire, il sè dimenticato. Il bambino interiore che attende di essere liberato dagli schemi mentali disfunzionali che in qualche modo ha contribuito, in quanto bambino (incoscienza), a creare.
Le Petit Prince-  Antoine De Saint-ExupéryRiscoprire la natura del silenzio, liberarlo dalle emozioni negative che lo hanno sovraccaricato di rumori, può far emergere tutta la forza feconda e creativa del proprio Sè e riscoprire, una centralità dell'Essere persona, dimenticata o forse disconosciuta, capace di osservare, giudicare, operare scelte e, azioni esistenziali  impensabili, di cui il Silenzio è il primo fautore.Yaris