Counselling di Yaris

La tazza da tè


Un professore universitario un giorno si recò in visita a un maestro zen giapponese, per chiedergli delucidazioni sullo zen.Fin dall’inizio il maestro capì che quell’insegnante non era realmente interessato all’apprendimento dello zen: ciò che gli stava a cuore era dare sfoggio della sua stessa conoscenza e delle sue profonde opinioni.Il maestro lo ascoltò pazientemente e infine propose di prendere un tè. Versò il tè al suo illustre ospite e una volta riempita la tazza, continuò a versare.Il professore lo osservava stupefatto, mentre la tazza iniziava a traboccare e il tè si versava dappertutto. Infine non potè più trattenersi: “la tazza è piena, non ci sta più nulla!”“Proprio come questa tazza”, replicò il maestro, “lei è già colmo delle sue opinioni e delle sue concettualizzazioni. Come posso mostrarle lo zen se lei, per prima cosa, non svuota la sua tazza?”
Le storie zen hanno  la particolare  caratteristica di essere "immediate", di  colpire al centro dell'insieme che richiamano. E' la Coscienza, il soggetto dell'azione percepita, Coscienza intesa come un tutto organismico, psichico, mentale, che utilizza un personale linguaggio per comprendere, simbolicamente, al di là delle spiegazioni razionali, delle logiche umane, delle apparenze. In tal senso, lo Zen è pura esperienza e all'unicità dell'esperienza richiama. Non c'è altra via per raggiungere la propria interiorità, nessuna strada che ne possa abbreviare il percorso se non il paradosso cui richiama: Tu vuoi riempire? Bene, svuota la tazza!Il primo passo è prendere coscienza di quel vuoto.Yaris