Counselling di Yaris

Quel nulla d'inesauribile segreto...L'Esperienza studiosa


Vi  arriva il poetae poi torna alla luce con i suoi cantie li disperde Di questa poesia mi restaquel nulladi inesauribile segretoIl Porto sepolto- Giuseppe Ungaretti
Mi sono imbattuta quasi per caso nella poesia " il Porto"  di Giuseppe Ungaretti e non nascondo che ho impiegato un po' a dare senso a questo frase, seppur d'immediato e palpabile significato.Ogni frase estrapolata dal suo contesto rischia di falsificare e deviare dal messaggio originale dell'autore. Ma chi è colui/colei che nel leggere non si ritrova a riflettere su quel particolare, oppure, viene colto da un pensiero che sente appartenergli?Non ricordo che i miei insegnanti dedicassero tempo a questi "dettagli". Lo studio della letteratura aveva ben altra struttura e ricercava altra nessi, come la poesia del resto. Molte erano quelle che venivano lette con enfasi e con la stessa enfasi declamate a memoria, affinché in quel declamare si "rileggesse" quel pathos dell'autore celato fra le righe.Tornando ad Ungaretti,  e al testo della sua poesia,  mi sono chiesta quanto sia poi con l'età che la comprensione di quel dolore, che pervade ad esempio,  l'opera ungarettiana non diventi prossimo e sposti poi l'attenzione sui ricordi e sui significati personali che può suggerire.Eppure, in una didattica per competenze, partirei proprio da questa frase che potrebbe suonare distante dal mondo interiore dei giovani, per sollecitare  riflessioni personali, aiutare nella costruzione dell'identità personale e, per prima cosa, costruire relazioni con sè stessi e con gli altri.Il lavoro pedagogico e didattico che affianca la didattica per competenze, non può essere avulso, da una modalità di lavoro che sappia creare laboratori di riflessione per approfondire temi e argomenti prossimi alla realtà sociale che vive lo studente, sia nella dimensione delle scienze umanistiche sia nei laboratori tecnologici ed esperienziali che quella stessa realtà affronta come fenomeno osservato con i metodi di indagine propri della scienza.Un'azione didattica capace di differenziare e al tempo stesso unificare  la conoscenza, che potrei definire il sapere della competenza, che riguarda  il saper fare e il saper essere delle professionalità richieste e, quindi, non soltanto il carattere strettamente disciplinare.Anche i  tirocini e i laboratori dovrebbero essere progettati  con strategie diverse da quelle canoniche di aula e diverse anche da quelle proprie della formazione aziendale, per coniugare e fondere più culture per superare le false dicotomie tra la formazione umanistica e quella scientifica.Innovare, oggi, può vuol dire guardare al passato e metterlo in discussione. Innovare può vuol dire destabilizzare l'esistente per ricomporre.Uscire da un sapere confinato nel recinto delle discipline, per evidenziare il carattere dinamico e squisitamente personale di quella che possiamo definire esperienza studiosa (in analogia con le esperienze fondamentali della vita adulta, cioè quella amorosa e quella lavorativa), la necessità di una sua gestione consapevole, autonoma e adeguata alle specificità individuali, l'importanza dell'organica interazione dei suoi fattori costitutivi, l’esigenza di un uso finalizzato e intelligente dei vari supporti (Marcello Tempesta*)Se non sapremo cogliere, noi insegnanti in primis, l'opportunità che la crisi di questo tempo, istituzionale, socio economica e soprattutto culturale, offre ponendo davanti scenari di discutibile risoluzione, saremo i primi a perdere l'occasione di  trovare quel Porto e, con esso, l'inesauribile mistero che da esso proviene...l'Umano.Yaris*Marcello Tempesta- Lo studio come problema di educazioneArmando Editore