Counselling di Yaris

La politica dei conflitto


Parenti serpenti è un vecchio film di Monicelli che dipinge in una sera di Natale il ritratto di una famiglia, come tante, che si riunisce, chiacchiera a tavola, guarda la televisione e in qualche modo, tra una chiacchiera e l'altra tira fuori battute, vecchie storie covate e tenute segrete sotto ipocrite facciate di perbenismo familiare.Il familismo di Monicelli non è la Famiglia trattata da Scola. Monicelli scava nell'ipocrisia familiare che diventa omertosa nel difendersi e allo stesso tempo amorale nel distruggersi. Ettore Scola nel proporci il film, si affida con consapevolezza della vita, alle trasformazioni sociali, a una società che catmbia inesorabilmente e la famiglia, tra sforzi e fatiche tenta di cambiare con essa.Monicelli ci mostra un'adultità della famiglia che si mantiene unita finché non deve fare i conti con le responsabilità mentre Scola di quella famiglia, dipinge un quadro quotidiano, nello scorrere del tempo e lo fa con rigore ma anche con uno sguardo di comprensioone verso gli inevitabili conflitti che possono sorgere e far crescere e maturare.. 
Perché vi chiederete il riferimento alla famiglia di due colossi del cinema. Presto detto la bagarre mediatica  di questi ultima tempi  che, molti passano per politica, mi sa tanto di dispute familiari. Quelle che covano sotto la cenere, che si trascinano negli anni per poi esplodere in invettive e accuse di basso calibro. E tutto questo non potrà che portare al conflitto sociale, una sorta di scontro forse pCosì funziona il dibattito politico che dovrebbe discutere sui contenuti e sugli effetti di questi contenuti mentre mira sempre più  a sferrare attacchi e violenze verbali contro questo o contro quello sollecitando l'ethos pubblico (...chiamandolo popolo)  allo schieramento di parte, al conflitto, trasformandosi in un elemento di instabilità. Certo, mi direte, è la politica. No cari amici, questa non è politica. La politica esprime valori, porta  soluzioni, formula al meglio la partecipazione diretta dei cittadini, dovrebbe mirare,  principalmente,  a determinare come trasformare il modo in cui le parti si rapportano le une alle altre e verso la materia del contendere e a mettere in risalto ciò che non può essere messo in discussione perché ritenuto irrinunciabile da ambo le parti ( ..e qui necessiterebbe un discorso a parte). Tutti attributi di una politica democratica. E neppure si può parlare di "pochezza culturale" perché una politica che non sa farsi comprendere sia dalle maggioranze che dalle minoranze,sarebbe di per se' una "politica culturalmente povera". I grandi del passato ce lo hanno insegnato con i fatti, non soltanto con le parole...Yaris