Counselling di Yaris

L'incognita dello Spirito...


L'essere umano si definisce tale per il fatto che possiede una coscienza, ma questa coscienza compare veramente solo quando si risveglia in lui la sensibilità ai concetti di collettività e di universalità. Questa facoltà gli permette di entrare nell'anima e nel cuore degli altri a tal punto che quando gli capita di farli soffrire, prova egli stesso il dolore che infligge loro. Egli comprende che tutto ciò che fa agli altri, sia il bene che il male, è a sé stesso che lo fa.Certo, apparentemente ogni essere è isolato, separato dagli altri; ma la realtà è che una parte di noi stessi è legata alla collettività e vive in tutte le creature, in tutto il cosmo.Se in voi questa coscienza collettiva è risvegliata, sentirete, nelle relazioni con gli altri, che i vostri pensieri, i vostri sentimenti, le vostre parole, i vostri atti, tutto ritorna a voi come un'eco, poiché il vostro essere, che si estende in tutto l'Universo, è divenuto un'entità collettiva.Ed è questa, veramente, la fratellanza. 
Non so se chiamerei quanto espresso da AIvanhov fratellanza, so di certo che esiste un sentire di coscienza che può accomunare e creare unità ma, allo stesso tempo,  credere o non credere ad una verità assoluta può persino risultare fuorvianteNon esiste alcuna dottrina, che sia religiosa o meno e per quanto rigorosamente sperimentata,  che possa confermarci nella verità... l'intelligenza, cioè la capacità di andare oltre l'apparente manifestazione del mondo, supera l'attività intellettuale stessa...e resta un'incognita...YarisViviamo in un mondo che ci disorienta con la sua complessità. Vogliamo comprendere ciò che vediamo attorno a noi e chiederci: Qual è la natura dell'universo? Qual è il nostro posto in esso? Da che cosa ha avuto origine l'universo e da dove veniamo noi? [...] quand'anche ci fosse una sola teoria unificata possibile, essa sarebbe solo un insieme di regole e di equazioni. Che cos'è che infonde vita nelle equazioni e che costruisce un universo che possa essere descritto da esse? L'approccio consueto della scienza, consistente nel costruire un modello matematico, non può rispondere alle domande del perché dovrebbe esserci un universo reale descrivibile da quel modello. Perché l'universo si dà la pena di esistere? [...] Se però perverremo a scoprire una teoria completa, essa dovrebbe essere col tempo comprensibile a tutti nei suoi principi generali, e non solo a pochi scienziati. Noi tutti – filosofi, scienziati e gente comune – dovremmo allora essere in grado di partecipare alla discussione del problema del perché noi e l'universo esistiamo. Se riusciremo a trovare la risposta a questa domanda, decreteremo il trionfo definitivo della ragione umana: giacché allora conosceremmo la mente di Dio.(Stephen Hawking)