Counselling di Yaris

Meglio cambiare no?


Si dice che la pubblicità è l'anima del commercio.Chi vuole vendere un prodotto deve renderlo appetibile e invogliare all'acquisto, in breve, indurre il desiderio. Un recente spot televisivo con lo slogan " meglio cambiare no?", induce alla scelta di vari tipi di telefonini, fino ad acquistarli tutti perchè, il desiderio, rende difficile la scelta univoca. La pubblicità svolge un lavoro psicologico di induzione di "dati", fino a renderli desiderabili e appetibili. Il processo del cambiamento che può instaurarsi in un individuo, segue, sul piano esperienziale, più o meno la stessa dinamica.Tale processo prende l'avvio dalla discrepanza che si viene a creare, nella persona,   tra la percezione della propria “condizione”, cioè come  si rappresenta, e quello che gli altri riflettono di lui, proprio in termini di "inserimento dati".Se la differenza, tra il percepito e il rappresentato, è consistente in termini di autoriconoscimento, si assiste ad una certa attivazione interna emozionale che indurrà scelte comportamentali, sempre più in linea, con quell'autoriconoscimento, dando l'avvio al processo del cambiamento. Secondo l’Approccio Centrato sulla Persona, ( C. Rogers), ciò che avvia, il processo del cambiamento è quella tensione, definita “tendenza attualizzante” ( vedi tag counselling), che muove l’individuo all'autorealizzazione ( empowerment vedi tag counselling).Certo, analizzato in questi termini, quale Individuo, inquanto persona, potrebbe essere "indotto" al cambiamento, se fosse appagato e soddisfatto di sè, del proprio lavoro, del proprio inserimento nel nucleo familiare e sociale...?Ma.... volete mettere una "bella tentazione"?