Counselling di Yaris

L'Esperienza del dolore


Salvatore Natoli scrive: "A partire dall'esperienza del dolore, l'uomo si interroga sul male e quindi sulla realtà, la verità dell'esistere. Da questo punto di vista, il dolore pone una condizione di interrogazione e di domanda su di sé e, quindi, in un rapporto tra sé e il significato del mondo molto alto. Allora da questo punto di vista, per quanto abbrutisca, pone anche delle condizioni di interrogazioni radicali e profonde. Per cui, se il dolore non abbatte - e molte a volte abbatte e cancella - diventa una occasione per crescere".Ho accennato alla mia " rovinosa caduta", rovinosa si, perchè mi sono troncata mezza. Viva per Miracolo, non paralizzata per Grazia, ho riaperto gli occhi in un altro mondo, con il rifiuto di quell'altro mondo, perchè sogno o vaneggiamento, mi sono ritrovata davanti ad una Porta, un Porta che non si è voluta aprire per me.Inutile è stato il mio implorare, inutile il mio chiedere "perdono" la Porta non si è aperta e il mondo mi ha ripreso con sè.Ed è vero, ciò che scrive Natoli, che il dolore interroga e, non solo il dolore fisico che, nell'immobilità, dilania la carne ma, ancor più il dolore dell'anima, che non trova sosta a quel dolore, fino ad essere quel dolore stesso.Credo di aver desiderato " cadere e morire" dopo la caduta, con l'assurda riflessione che il rischio non era la morte ma la vita.Il coraggio di vivere...Si fa presto a dire "t'è andata bene" se quel coraggio non c'è. Se l'angoscia aumenta ad ogni trascorrere del tempo, quel tempo che appare ingessato come il corpo...Allora Silenzio, dentro e fuori di me, Silenzio, per l'inutilità delle parole, Silenzio, per l'inutilità del dire, Silenzio per l'impossibilità di comunicare ciò che accadeva in me..Poi un giorno, quello si, il Miracolo, qualcosa che dentro cominciava a rifluire, Qualcosa, che reclamava di venir fuori, senza sapere nemmeno cosa fosse.." Se il dolore non abbatte diventa un occasione per crescere" Eppure quel dolore, mi ha abbattuto, vinta ogni resistenza, arresa al mio destino... eppure quel dolore mi ha liberata. Così come "lavorare sul dolore"ha aiutato e aiuta la mia riabilitazione, il suo attraversarlo sta trasformando l'anima, spoliandola di tutto ciò che l'opprimeva e che ancora l'opprime.Io non so se questo vuol dire crescere, a 52 anni sarei un po cresciutella per dire" mi sta facendo crescere". E' certo però che mi sta donando il coraggio di non uccidere la Mia Anima e di non "relegarla" più in ambiti angusti, dove non trova espressione...Allora cerco di dire, cerco di comunicare la mia esperienza, di mantenermi aperta agli incontri, aperta, ma non sempre disponibile, perchè Incontro vuol dire molto di più che trovarsi e vedere se abbiamo qualcosa in comune. Incontro per me, è davvero incontrare un'altra anima e condividerne emozioni ed esperienze di vita. Confrontare esperienze di vita e, se serve, rivedere anche errori, per non ripercorrerli, per modificare, se possibile, un passato che ho lasciato dietro di me con quella "caduta".E allora, avanti, ancora avanti ma non più con la tenacia e la determinazione, avanti con il semplice affidarmi al Presente che mi viene incontro con il sorriso di un passante, con il saluto di un vicino e con le parole, semplici parole ma autentiche di chi non sa, ma sa riconoscersi e farsi Prossimo.Yaris