Nel racconto L'ultimo ponte di Einstein-Rosen di Rudy Rucker, un bambino trova in un campo di asparagi una sfera brillante, delle dimensioni di una pallina da albero di Natale; osservandola vede in essa un'immagine che inizialmente interpreta come il suo riflesso, guardandola meglio vede una figura aliena, un essere di un altro mondo, e dietro essa altre figure, un cielo, un campo, tutto all'interno della piccola sfera. La sfera è un "ponte di Einstein-Rosen": per il bambino è come se un intero universo dalle dimensioni infinite fosse contenuto in quella pallina di dimensioni finite.
http://www.intercom.publinet.it/1999/red.htm...Noi vediamo solo ciò che ci sta davanti, focalizziamo su di esso la nostra attenzione fino a farci coinvolgere e, così facendo, creiamo il nostro mondo.Da qui il giudizio su di sè, sulla propria impotenza e incapacità, quando non riusciamo a modificarlo e, contemporaneamente percepiamo una coazione a ripetere gesti e azioni ai quali, vanamente, attribuiamo una spiegazione e un significato.Queste stesse mie parole, che vorrebbero far comprendere come il "cervello" viene ad agire sulle sollecitazioni esercitate dalla visione di ciò che è davanti a noi, potrebbero indurre ad un errore di comprensione se ad esse ci si fermasse.Pur se illusoria quella " realtà che ci appare come una proiezione di ciò che sta dietro di noi" e che crea il nostro immaginario sulla realtà, proprio dall'Osservatore viene "determinata" limitandosi ad una visione parziale.Si può sfuggire a questo?Io dico "Si". Non solo si può sfuggire a questo ma si può anche acquisire una padronanza, delle proprie azioni, dei propri pensieri, delle proprie percezioni, affidandosi a quel "Sè", che è saggezza, sapienza, creatività, potenziale inespresso, che non viene distratto dall'Osservatore, bensì segue il Suo Intento senza distrazioni, senza lasciarsi prendere da ciò che il detto e il percepito suscitano in lui e che rappresenta, la Vera e autentica Forza della Creazione.La Magia del Creato.
