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NON HO PAROLE....

Post n°452 pubblicato il 22 Ottobre 2007 da crazyluke81

 BIMBA MORTA: PARENTE CONFESSA GLI ABUSI E' il fratello di una nonna ad essere stato fermato, la notte
scorsa, dai carabinieri di Casoria, per violenza sessuale aggravata e
continuata sulla bimba di quattro anni e mezzo morta ieri a Crispano,
nel Napoletano, a seguito di un rigurgito, sul cui corpo i medici
dell'ospedale avevano scoperto segni di violenza sessuale. Secondo una
prima ricostruzione, i genitori della bimba, visto che lavoravano
entrambi, portavano ogni mattina la piccola a casa della nonna.

PARENTE CONFESSA LE VIOLENZE
Quarantotto
anni, una vita senza lavoro, analfabeta. Per due-tre mesi ha violentato
la nipotina di sua sorella, di soli quattro anni e mezzo. Lo ha ammesso
ai carabinieri di Casoria: senza né piangere né disperarsi. Quasi come
se, quanto accaduto, fosse una cosa normale. "Colpa - dice il capitano
dei carabinieri di Casoria, Paolo Cambieri che ha eseguito il
provvedimento di fermo - di un forte disagio culturale che ha alle
spalle. L'uomo non sa né scrivere né leggere. Una situazione di disagio
così forte che quasi non si è reso conto della gravità della cosa".
Oggi il fermo dell'uomo sarà tramutato in arresto. E intanto è al
vaglio anche la posizione della nonna, mamma del padre della piccola.
Nel corso degli interrogatori, la donna ha detto di non essersi mai
resa conto di quanto accadeva a casa sua, dove il fratello ha sempre
vissuto: i carabinieri stanno accertando se veramente sia andata così.


IN CASA DELLA NONNA PARENTE ABUSAVA DI LEI.
La
mamma, 27 anni, lavora in un'azienda manifatturiera. Il papà, 26 anni,
lavora al Brennero, alla Società autostrade. Avevano un'unica figlia,
di quattro anni e mezzo: ha perso la vita per un rigurgito ma la sua
morte, a Crispano (Napoli), ha fatto luce su una vicenda di abusi
sessuali subiti dal fratello di sua nonna. Un uomo di 48 anni, che non
ha mai lavorato, che non sapeva né leggere né scrivere e che le
violenze le ha confessate. Una storia, quella verificatasi in provincia
di Napoli, fatta di disagi culturali e forse - le indagini lo
accerteranno - anche di silenzi. Accadeva tutto a casa della nonna
della piccola, lì dove i genitori la portavano ogni giorno. Del resto
il papà della bimba lavora al Brennero e torna a casa ogni quindici
giorni; la mamma è un'operaia.

da: www.ansa.it

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Era d'Agosto ed un povero uccelletto
ferito dallo sparo di un moschetto
andò, per riparare l'ala offesa,
a finire all'interno di una chiesa.
Dalla tendina del confessionale
il parroco intravide l'animale
mentre i fedeli stavano a sedere
recitando sommessi le preghiere.

Una donna che vide l'uccelletto
lo prese e se lo mise dentro il petto.
Ad un tratto si sentì un pigolio:
ciop ciop, cip cip ciop

Qualcuno rise a 'sto cantar d'uccelli
e il parroco, seccato, urlò: Fratelli!
Chi ha l'uccello mi faccia il favore
di lasciare la casa del Signore!

I maschi, un po' sorpresi a tal parole,
lenti e perplessi alzarono le suole,
ma il parroco lasciò il confessionale
Fermi - disse - mi sono espresso male!

Tornate indietro e statemi a sentire,
solo chi ha preso l'uccello deve uscire!
A testa bassa e la corona in mano,
le donne tutte uscirono pian piano.

Ma mentre andavan fuori gridò il prete:
Ma dove andate, stolte che voi siete!
Restate qui, che ognuno ascolti e sieda,
io mi rivolgo a chi l'ha preso in chiesa!

Ubbidienti in quello stesso istante
le monache si alzaron tutte quante
e con il volto invaso dal rossore
lasciarono la casa del Signore.

Per tutti i Santi - gridò il prete -
sorelle rientrate e state quiete.
Convien finire, fratelli peccatori,
l'equivoco e la serie degli errori:

Esca solo chi è così villano
da stare in chiesa con l'uccello in mano!
Ben celata in un angolo appartato,
una ragazza col suo fidanzato,

in una capelletta laterale,
ci mancò poco si sentisse male,
e con il volto di un pallore smorto
disse: Che ti dicevo? Se n'è accorto!
 
 
 

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