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Nevica fitto e fa freddo


Nevica fitto e fa freddo; sosto un attimo sullo scalino del portone per guardare la piazzetta medioevale con i suoi edifici di mattoni rossi anneriti trasformarsi in un bianco paese delle fate. Così decido di godermi la nevicata e di passare attraverso il parco per tornare a casa, anche se così facendo allungo la strada.  Cammino a capo scoperto, senza ombrello, lasciando che i fiocchi mi bagnino il viso; ad un certo punto non so resistere alla tentazione di uscire dal viale e inoltrarmi in un boschetto, per fare palle di neve da tirare ad un povero fauno annerito dagli anni e dalle intemperie. Cammino a capo scoperto, senza ombrello, lasciando che i fiocchi mi bagnino il viso; ad un certo punto non so resistere alla tentazione di uscire dal viale e inoltrarmi in un boschetto, per fare palle di neve da tirare ad un povero fauno annerito dagli anni e dalle intemperie. Due ragazzini mi notano, si mettono a ridere e iniziano a bombardarmi. Mai divertita tanto fino a che cediamo le armi, io malconcia più di loro, con la neve fin dentro i pantaloni e infreddolita. Penso al mio appartamento caldo, non lontano da lì, e al bagno bollente in cui mi immergerò.Ora sento la stanchezza di una giornata iperattiva, in cui, come al solito, mi son nutrita in fretta, male e poco. Con le ultime energie mi avvio quasi di corsa verso casa. Apro la porta e accendo tutte le luci, ormai è quasi notte. Guardo la segreteria, mentre scalciando tolgo gli stivali: ci sono otto messaggi. Ho tenuto il cellulare spento, quindi sicuramente mi hai chiamato anche tu.Stasera non ho voglia di te; stranamente la medicina solita, il sesso, che sei tanto abile a somministrarmi, non mi attira.  Tu mi fai l'amore per interrompere i silenzi che a volte tra noi pesano come macigni. E io stasera, sarà la stanchezza, sarà la neve, voglio restare sola, per lasciare che i pensieri se ne vadano per conto loro, dentro una vasca d'acqua profumata e bollente. Stacco i telefoni, mi spoglio nel solito caos, indosso un accappatoio morbido e caldo, e inizio a prepararmi il bagno ristoratore: aggiungo un'essenza di rose, quella che ho portato dalla Turchia insieme a molte altre, oleose e intense. Vado nello studio, prendo il portatile, lo sistemo su una piccola scrivania vicina alla porta del bagno e mi collego: aspetto una mail , quella dell'uomo che a differenza di te non vedo mai; è a letto con l'influenza e questo gli permette di scrivermi più spesso, ma ora... nulla. Delusa, lascio il portatile acceso con il programma di posta aperto, che mi avvisasse ci sono novità. Mi guardo allo specchio, nel denso vapore della stanza: sto dimagrendo, se continua così i miei seni invece di guardare all'insù presto volgeranno malinconicamente lo sguardo verso terra.  Ricordarsi: studiare una dieta ipercalorica, una volta tanto prendersi cura del mio corpo. Entro nell'acqua e mi stendo con un sospiro di beatitudine. Intanto dai vetri della finestra riesco ancora a vedere, nonostante il vapore, la neve cadere fitta…  Il sapone liquido e morbido mi avvolge, il profumo di mirra mi rende languida, il calore dell'acqua chiede e offre piacere… Chiudo gli occhi, appoggiando la testa all'indietro sul bordo della vasca e lascio che le mani vaghino sul mio corpo con indolente lentezza. ...dai capezzoli al ventre fino al sesso… E lì si fermano, per accarezzare e premere, mentre nella mia mente si accavallano immagini diverse, sfocate, non penso a nessun uomo o donna in particolare… All'improvviso apro gli occhi con le membra contratte nell'attesa del piacere e le gocce di vapore sulle piastrelle mi paiono fiocchi di neve; così nell'attimo prima dell'orgasmo la schiuma che mi avvolge è neve, ci sono immersa, in tutto quel bianco… E finalmente una grande pace mi avvolge, rilasciando i muscoli e la tensione accumulata durante la giornata, che neppure la battaglia con i ragazzini ha saputo annullare.Ora mi accorgo di scivolare in un piacevole dormiveglia, mentre la realtà si allontana sempre di più...ma perché non scrivi, sapessi che voglia ho di te, le tue parole attraverso la tastiera sono carezze, se fossi qui sapresti come stringermi, baciarmi, toccarmi, coccolarmi, farmi l'amore, ma perché… Alcune volte so perché sono qui: ho un appuntamento con l'uomo che aspetto da sempre; ma so anche che è pochissimo il tempo che ci è concesso per stare insieme.Lui ha giurato fedeltà ad un'altra donna( fonte:onirica)