L'Immenso

..


  Fra le più impegnative sfide che l'umanità dovrà affrontare in futuro vi sono la scarsità di acqua dolce, la crescente richiesta di risorse energetiche e il loro impatto sul clima, l'esigenza di strutture abitative. Fin quì niente di nuovo. Nuovo è che a interessarsene siano l'agenzia spaziale europea (ESA) e l'Associazione dei produttori di plastica europei (a cui aderisce l'italiana Assoplast), che tempo fa hanno commissionato uno studio sulle sfide tecnologiche poste da questi problemi. E lo studio sulle sfide tecnologiche poste da questi problemi. E lo studio ha confermato la sensatezza di quell'interessamento. I sistemi di purificazione dell'acqua in fase di sviluppo per la Stazione Spaziale Internazionale (ISS) sfruttano speciali resine e membrane in grado di garantire elevati standar di qualità dell'acqua e di riciclare l'85-95% del liquido di rifiuto. Da quì sono partite ricerche per applicare tale tecnologia su larga scala in istituzioni come scuole e ospedali e nelle zone disastrate. Anche le enormi perdite degli impianti di distribuzione sono riducibili rivestendo di materiale plastico l'interno delle condutture. Ma anche creando nuovi metodi di approvvigionamentoidrico: i tessuti polimerici usati per le tute spaziali potrebbero servire per costruire enormi serbatoi per acqua e conbustibili,trainabili da navi attraverso i mari per provvigionare aree deseritche. La tuta spaziale è un vero microcosmo: indumento multistrato composto da dieci diversi polimeri, assolve a molte funzioni (trattenere il calore e l'ossigeno,assorbire l'umidità).A livello di applicazioni, il policarbonato antigraffio usato per le visiere dei caschi degli astronauti può servire per finestre,facciate,schermi trasparenti. E,coniugato con nuovi materiali pastici,potrà conferire maggiore resistenza a strutture abitative antisismiche. Ispirandosi al modlo abitativo della ISS (gonfiabile,mutstrato e resistente alle forature) c'è chi ha pensato di realizzare rifugi provvisori in aree disastrate, e perfino unità abitative permanenti. I materiali polimerici, dotati di buon isolamento termico e acustico,potrebbero così dare un contributo alla risoluzione del problema degli insediamenti abitativi,sempre più impellente specie nelle grandi metropoli. Le plastiche a fibre rinforzate delle strutture dei veicoli spaziali sono indicate per le scocche dei veicoli e,in prospettiva,nel settore dei trasporti terrestri,affiancandosi ai tecnopolimeri termoplastici già usati per le carrozzerie. Ma, a più lungo termine, i nuovi materiali plastici potranno trovare impiego nelle celle a combustibile, grazie alle membrane polimeriche progettate per fornire elettricità e acqua alle astronavi.    di Alberto Bonfitto