Creato da lovejane88 il 15/09/2008

L'Immenso

I miei quadri e ciò che preferisco

 

Bellezza

Post n°4 pubblicato il 15 Settembre 2008 da lovejane88
 

Quadro con rilievo sullo sfondo...tempera su carta.

La sensualità, il capriccio...una donna che sa quello che vuole...a volte le cose bisognerebbe saperle prendere anche con quello che si è dentro...quello per me è la parte migliore di una donna, una vera donna....ma la bellezza esteriore non guasta!!!

Il nudo nella storia

Sebbene l'antropologia scientifica e  i teologi cristiani della Bibbia, diano opinioni conflittuali su tale questione, concordano sul fatto che gli uomini vivevano originariamente senza abiti come situazione naturale. I primi descrivono l'adattamento della pelle animale e della vegetazione per coprire per proteggere chi li indossava dal freddo, il caldo, e/o la pioggia, in particolare quando gli uomini migravano verso nuovi climi. I secondi descrivono i primi uomini Adamo ed Eva dopo la loro trasgressione contro le regole di Dio (il peccato originale),  vergognarsi della loro nudità e farsi mantelli di foglie di fico.La nudità in sé non era il peccato originale, ma alcune persone lo considerarono tale, forse per spiegarne il divieto.

In seguito all'introduzione dell'abbigliamento, diverse culture hanno tenuto un'ampia varietà di atteggiamenti sulla nudità.

Nelle civiltà sviluppate nei climi caldi, la nudità è stata (almeno fino alla nascita della cultura occidentale)un fatto abituale per uomini e donne. In una tribù africana gli uomini stavano sempre nudi, eccetto per un laccio legato alla cintola. Con esso sarebbero stati considerati vestiti appropriatamente per cacciare e per altre attività, senza il quale sarebbero stati nudi. In un certo numero di tribù nell'isola del Pacifico meridionale e della Nuova Guinea, gli uomini usano rigidi baccelli di un frutto simile alla zucca come fodero per le parti intime.Mentre celano il vero pene, essi da una certa distanza danno l'impressione di un lungo ed eretto fallo. Eppure un uomo senza questa "copertura" potrebbe essere considerato in un imbarazzante stato di nudità. Tra i nativi americani Chumash dela California meridionale, gli uomini erano solitamente nudi, e le donne erano spesso in topless.I nativi americani del bacino amazonico generalmente giravano nudi o quasi; in molte tribù, l'unico indumento indossato era una sorta di strumento portato per tenere chiuso il prepunzio.

Tuttavia, altre culture simili hanno avuto differenti standard. Ad esempio, altri nativi Nord Americani generalmente evitavano la totale nudità, e i nativi americani delle montagne e dell'Ovest dell' America del sud come i Quechua, si tenevano abbastanza coperti.

In alcune regioni dell'antica Gecia come Creta e Sparta, la nudità era più o meno accettata, ciò significa che la nudità non è estranea alla cultura europea e che essere una società di cacciatori e raccoglitori non è un prerequisito fondamentale per tollerare la nudità. Nella Gracia e nella Roma Classica, la pubblica nudità era accettata nel contesto dei bagni pubblici o nell'atletica (La parola grca gymnasiun significa "un luogo per essere nudi".) Gli atleti gareggiavano comunemente nudi, ma molte città-stato non ammettevano partecipanti o spettatori di sesso femminile a questi eventi, con l'eccezione di Sparta. Tuttavia, era comune per una persona essere punita per essersi spogliata e frustata nella pubblica piazza. Nei resoconti biblici dell'epoca della Roma Imperiale, i prigionieri erano spesso spogliati delle loro vesti, come forma di umiliazione.

Nel VI secolo, Benedetto da Norcia, scrisse nella sua regola che gli uomini che dormivano nel dormitorio avrebbero dovuto farlo completamente vestiti.

Fino all'inizio dell' VIII secolo i Cristiani nell'Europa Occidentale erano battezzati nudi, emergendo dall'acqua come Adamo ed Eva prima della caduta dal Paradiso. "La scomparsa del battesimo per immersione nell'epoca Carolingia diede alla nudità una connotazione sessuale che era precedentemente assente per i cristiani". (Rouche 1987 p 455). Nel contempo divenne comune rappresentare il Cristo sulla croce con indosso una lunga tunica.

Gli uomini europei indossavano lunghe tuniche fino al XV secolo quando gradualmente vennero in uso brachette, tight, e pantaloni attillati; questi coprivano ii genitali maschili ma allo stesso tempo attiravano l'attenzione su essi.

Fino all' Ottocento, la nudità pubblica era considerata oscena (sebbene la leggenda che tale ossessione al pudore avesse portato a coprire le gambe dei pianoforti che ricordavano quelle femminili, sia un'esagerazione fittizia). Oltre alle spiagge distinte per genere, erano usate "bathing machine" per nascondere il proprio corpo nudo. Agli inizi del Novecento un uomo a petto nudo era scandaloso in talune spiagge.

 
 
 

Fine allenamento

Post n°3 pubblicato il 15 Settembre 2008 da lovejane88

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Sensualità

Post n°2 pubblicato il 15 Settembre 2008 da lovejane88
 

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Amanti

Post n°1 pubblicato il 15 Settembre 2008 da lovejane88
 

Questo è uno dei miei primi quadri e lo ho voluto abbellire con dei fiori veri perché il concetto finale è l'amore tra due persone!

Tempera su carta con l'aggiunta di fiori veri. 

 

AMORE

Per quanto in generale il concetto di amore non sia uno dei più frequentati dalla filosofia, esso riveste un'importanza notevole nella storia di essa. Il primo pensatore a porre esplicitamente il concetto è Empedocle nel suo vedere il divenire determinato dalla dialettica amore/odio, visti come fattori cosmologici primari. Platone trasferisce invece il concetto dalla cosmologia alla metafisica, come aspirazione e tensione verso il divino Bene da cui dipendono le Idee come suoi attributi. Questo mondo divino (iperuranio) come mondo delle Idee è l'oggetto cognitivo delle'anime individuali, frammenti dell' Anima del mondo scesi nell'umano. Questa impostazione si coniuga poi con la teologiacristiana, trovandovi rispondenza e riformulazione, avendo nel platonico Agostino da Pagaste il suo estensore, ma con una inversione di direzione, poiché se in Plartone l'amore è movimento dall'uomo a Dio, per Sant'Agostino è da Dio all'uomo. In Spinoza l'amore torna ad essere movimento "verso Dio", come unità-totalità perfetta e compiuta, da parte delle menti umane quali parti "pensanti" verso Dio quale suprema "Cosa Pensante".

 
 
 
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