I sogni di un poeta

Casa di riposo


Ci entrai, come si va per mare,con il vento contro,sulle onde di solitudini memoriesotto quel cielo d’invernodi capelli spettinati e bianchi,nuvole sparse di pensieri e di storieche non si incontrano mai … Ci entrai, di soppiatto,per un amico da trovare,e ci lasciai l’anima,a guardare negli occhi neri del destino,occhi lacrimosi,borse di malinconia, a raccogliere tristezze intornoe a calpestare metri di cammino … Ci entrai pensando a un arcobalenoma ne persi i colori,come i fiori che non raccolsi,mentre ognuno chiedeva conto di un nuovo giornodavanti a una statua di Maria,in questo campo vergognoso del mondoche li ha seminatie dimenticati … ci entrai, col corpo,ma ne uscii con l’anima in spalla,come un bambino che si è persoa ripercorrere lo stesso pezzo di stradae a cercare vie di fughe,con il cuore a tamburo,mentre le cose erano sempre lìcome le avevo lasciatetranne i dolori delle mie rughe … (Crescenzo)