Creato da crescenzo1962 il 12/11/2012

I sogni di un poeta

poesie

 

 

L'amore che vissi ...

Post n°129 pubblicato il 05 Novembre 2014 da crescenzo1962

L’amore che vissi,

amore e riparazione,

nel tempo vissuto come un folle,

in questo mondo abusato,

di cartapesta,

e io in un cartone animato

a ritagliarmi una vignetta,

uno straccio d’occasione

un balbettio,

una parte impacciata da eroe

tra l’accidente e l’accaduto …

 

Amore e ricerca,

alle pendici di un colle,

a tentare di parlare con Dio,

con le parole di un poeta muto

e l’udito di un sordo …

un tempo che confonde,

come nei giorni amari di tempesta

perso, nello scrosciare di un nubifragio

o in balia delle onde

del mare dei ricordi

senza fondo …

 

Amore e liuto,

nel ritmo incerto di un musicante

sul pentagramma della vita,

con le sue sincopi di cuore

e i suoi marosi di gioia

e di malinconia …

tra l’andante e l’adagio

a ripararsi alla luce dei lampioni,

come un cane cocciuto

che spinge il muso

in cerca di carezze e di attenzioni

e un desiderio di empatia

con questo stato d’animo randagio …

 

Amore e attesa

senza lesinare aiuto,

nel mercato divino della fortuna,

ricco e debitore

di speranza e di preghiera,

a trascinarmi sul tappeto dei giorni

per aspettare dietro le nubi la luna ,

affacciato alla finestra della sera

in quella schiarita del tempo

e i suoi ritorni …

 

Amore e saggezza

da cinquantenne giovane e attempato,

a far finta di niente

tra la viltà e il coraggio,

conscio della mia forza

e questa sempiterna debolezza,

sul teatro della vita,

insieme all’altra gente,

a calcare l’ennesima scena  …

 

Amore e confine,

tra l’istinto e il buonsenso cristiano,

ad atteggiarmi a saggio,

un gigante nei miei lamenti

ma piccolo davanti al cielo

come un nano,

fermo, sul guado del nuovo anno,

a biascicare ancora orazioni e tormenti,

ad aspettare il passaggio del tempo

o  la sua piena …

 

l’amore che vissi

in questa vita d’amore che sto scrivendo,

che non saprei da dove è cominciata

e da che parte cominciare a vivere,

ma so che sto vivendo ...

 

 

 

(Crescenzo) 

 
 
 

La pioggia fina

Post n°128 pubblicato il 05 Novembre 2014 da crescenzo1962

Impressioni di un momento ameno,

quasi in tempo reale,

sapendo bene che se ti svegli è tutto lì

ed è vero,

come le lacrime di gioia di una madre,

di una Maria che accarezza il Figlio

mentre lo nutre  al seno …

o di un padre che ridiventa bambino

e guarda fuori dalla finestra

per dare un futuro al suo passato

e un avvenire al presente …

mentre piove sui vetri bagnati,

sopra gli occhiali trasparenti di un pellegrino

che hanno già inquadrato il mondo

dietro gocce di emozioni …

mentre piove lentamente,

la delicatezza della pioggia fina,

quel suo aspergere la terra

senza irritare,

lievemente ...

quella leggera doccia ottobrina

che impregna i vestiti porosi dell’autunno,

di questa stagione austera,

fino ad inumidirne le ossa

ma senza farle male …

 

Tutto a protezione della vita,

per coprire questo tenero germoglio

che è solo all’inizio del tempo,

in attesa del rigido inverno,

e di una coperta di neve,

una campana di vetro e di brina,

il calore naturale di una serra …

uno scricciolo divino,

di un’anima ancora immersa,

che già prefigura la tenerezza della primavera

del rigoglio in arrivo,

di questo Dio che ascolta,

e che è già parte di un nome

e del suo divenire …

 

tutto il creato in attesa

fertile di floridezza,

di questa pioggia fina,

che nasce dall'alto,

acqua di benedizione …

 

Che poi è come vivere un sogno,

ma in tempo reale,

sapendo bene che se ti svegli è tutto lì

ed è vero …

 

(Crescenzo)

 

 
 
 

L'Angelo di Ottobre

Post n°127 pubblicato il 05 Novembre 2014 da crescenzo1962

Sotto una pioggia battente,

su questa terra umida e odorosa,

in questo scorrere veloce del tempo,

un lasso fugace,

a spiare la natura che si sveste

e scoprirne la bellezza di una ninfa …

 

prima di uscire dal suo grembo,

di questa vita agreste,

a sgranare l’ennesimo rosario

in preghiere e litanie

e speranze di pace,

e a succhiarle ancora un po’ di linfa …

 

come una foglia di ottobre 

che si prepara al travaglio

di questa nuova stagione ,

in queste rade fronde

che fatico a staccarmi

e non mi lascio cadere …

 

Su questo lungo viale

in mulinelli e vortici di vento

come su un mare in tempesta,

un ristagno autunnale

che intrappola il giallo  del sole

e i passi della gente

per il prossimo inverno …

 

tutto tace,

tranne il mio orecchio,

ci sono ancora nuvole sparse

e i primi segni di gelo,

mentre cammino e lascio impronte

in questo pezzo di eterno …

 

mai solo,

con te che custodisci il mio presente,

che difendi e dispensi consigli

e conosci bene il Cielo …

 

un amico fidato

a cui affidare il mio silenzio

e il mio volo …

 

(Crescenzo)

 
 
 

Le braccia del padre e il volo dell'attrice

Post n°126 pubblicato il 05 Novembre 2014 da crescenzo1962

Sempre in movimento,

in maniera goffa o calcolata,

come un regista improvvisato

a non svelare niente della trama,

anche perché non la conosce …

 

come quel gioco dell’affidamento

quando doveva lasciarsi cadere

e lui dietro ad afferrarla …

 

all’interno del suo canovaccio

si districa e parla con la sua attrice,

mentre con la mano le cinge un braccio,

indicandole la prossima strofa,

la giusta impostazione,

il pericolo dell’acquitrino ….

 

con l’entusiasmo che l’ accende

e non sentire la fatica,

a parte quei momenti di stanca

che non mancano mai …

quasi l’attesa di un capitano a prua

sulla nave del destino,

che non sa mai che porto l’attende …

 

come accadde quel giorno

quando gli prese un tremito,

come un freddo nell’anima

e si rinchiuse in camerino …

a stropicciarsi gli occhi

con il passato impresso nelle foto,

per accendere ancora il fuoco della giovinezza

e metterci su la legna della nostalgia

che non consuma mai …

 

perché la ricerca dell’ equilibrio è dolore,

malinconia,

e  quel filo della passione è una carezza

una corda sempre tesa

che non deve mai spezzarsi …

 

come la vita di una figlia,

un’ altra te,

diversamente artista,

che si fa crescere,

solo in attesa del debutto,

del volo …

 

e avere imparato ad attendere,

anche se costa sempre allontanarsi …

 

perché prima o poi deve accadere

di spegnere le luci

e di riaccenderle per lei,

di vederla sulla scena

da sola,

a recitare la sua storia,

dietro al tavolino della vita …

 

mentre puoi solo suggerirle il copione

della tua

che conosci a memoria …

 

lei in volo,

tu dietro le quinte,

a braccia stese,

pronto a raccoglierla,

casomai dovesse cadere …

 

 

(Crescenzo)

 
 
 

L'attico dei nostri ricordi

Post n°125 pubblicato il 05 Novembre 2014 da crescenzo1962

Dinanzi a questo foglio bianco

a questo vuoto da riempire

che non so che farne

se non tritare ancora il cuore

e macerare sangue e carne …

 

anche se adesso arranco,

come un poeta senza estro

a caccia di cose da dire,

parole che non ti ho mai detto …

 

perché l’amore è un continuo equilibrio

e io un funambolo maldestro …

a sbrogliare i fili dell’ennesimo capitolo,

come un gatto con il suo gomitolo

che gioca a districare nuove trame …

 

l’amore è come un libro aperto

e il futuro una mano che lo sfoglia,

senza sapere mai cosa ne viene dopo …

è fidarsi  di quel Dio,

perché è una mano ferma, paterna,

come una voce che ci accompagna,

che rasserena e ci addormenta

e ci piace seguirne il racconto…

 

è come una dolce ninna nanna,

una carezza sulla pelle,

l’incanto del cielo di Napoli

che ci vide in guerra

come due buoni soldati al fronte …

è come quando ci prese un fremito,

quel gemito che affanna,

a misurarci la distanza delle stelle

e scommettere di  arrivarci …

è il fuoco amico dell’altro cuore

nelle trincee di panni stesi al muro …

è sentire gocciolare dalla fronte il sudore

mentre ci si promette un seguito

senza conoscerne il futuro  …

 

L’amore è un tiratore scelto,

quando fui bersaglio dei tuoi occhi verdi,

esperti cecchini

che mirarono come conviene,

colpendo proprio all’altezza del cuore

e fecero centro …

è come quei brevi sogni mattutini,

quando ti perdi nei rimasugli di una notte insonne

così profondi, che impari a leggerli bene

e puoi guardarci dentro …

 

è perdersi per sempre

dinanzi al tuo infinito,

come un astronomo moderno,

il poeta ambulante delle donne

che vende belle parole

e scruta nel profondo …

è la ricerca di cose che nessuno immagina

e neanche tu conosci …

è quella galassia che scopersi,

il sentimento che ti distingue,

e che non langue,

e che ti rende un essere speciale

a macerare carne e sangue

ancora oggi …

 

L’amore è uno sguardo semplice

ancora pieno di voglie

che si fonde in questa intesa complice …

come podisti abituali

affannati e solidali,

che si incrociano e si salutano

senza neanche conoscersi …

 

è correre insieme, e soli,

verso lo stesso traguardo,

in queste rughe che non sono mai scontate,

questi sorrisi solcati sulla pelle …

è beffarsi del tempo che non esiste

perché è una linea immaginaria

che divide solo l’oggi dall’eterno …

 

L’amore siamo noi,

dinanzi a questa passione,

a questa notte che non è mai tardi,

a questo desiderio che non stanca …

è il nostro attico dei ricordi …

è sentirsi eternamente amanti

assaporandosi le labbra e gli istanti …

è bucarsi gli occhi in una sera di agosto

per farci entrare le stelle …

 

L’amore è tendere le mani,

e misurarsi in altezza

ancora

e scommettere di arrivarci …                                   

 

 

  (Crescenzo)

 
 
 
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