Dopo la riappacificazione della nostra BTB con le insidiose acque liguri, abbiamo continuato il nostro beato far niente sotto il caldo sole rinfrescato dalla brezza e...dai gelati.Verso l'ora del campari salutiamo la spiaggia e il Buon Lore, che è sempre avanti e indietro per organizzare una proiezione di non si sa cosa per laserata, e ci dirigiamo verso il luogo del nostro pernottamento, ovvero un ostello a Savona. Savona non esattamente centro, diciamo. Dopo aver cordialmente scancherato con ben due navigatori, riusciamo ad attraversare la città e arrivare alla base di una collina dove imbocchiamo un'amena stradina (che col bastardissimo sole delle 19 è stata, in alcuni punti, decisamente insidiosa) e saliamo...saliamo...saliamo...saliamo...saliamo...un po' dubbiose e perplesse...saliamo...fino ad arrivare all'indicazione dell'ostello. Entriamo nel cancello e ci troviamo davanti ad un'immagine che riesce a zittirci per almeno 8 secondi: un casermone anni '70 decisamente poco curato e decadente, in mezzo agli alberi. Il posto è veramente grande e ricorda quei palazzoni costruiti per gli istituti tecnici o le scuole medie...e anche qualcos'altro che subito io non colgo.Lungo il percorso notiamo la bella vista sul porto di Savona, una vecchia auto con l'adesivo dell'attenzione attraversamento alci svedese, alcuni tavoli e sedie intagliati nel legno.Sotto ad un pergolato troviamo l'ingresso dell'ostello e lì capisco cosa mi ricorda quel posto: il tipico albergo sperduto e pieno di antri vuoti dove studenti del college americani vanno per un allegro week end. Di paura e terrore.Da questo momento l'ostello verrà chiamato L'Ostello dell'Orrore.Titubanti, apriamo la scricchiolante (ovvio!) porta a vetri d'ingresso e ci troviamo alla reception: un bancone di legno vecchissimo e polveroso. Di fianco parte una scalinata che porta a una grande sala dove troneggia il busto in bronzo di non si sa chi. Ma gli occhi si sono sicuramente mossi.Suoniamo il campanello sul bancone.Intanto ci guardiamo attorno e dalle vetrate notiamo un simpatico gatto nero col muso bianco e una macchietta di baffetti neri alla Hitler sotto al naso, ovviamente un gatto mannaro. Appoggiati sotto al pergolato ci sono anche un paio di sorridenti orsetti intagliati nel legno. Sappiamo già che la sera ce li saremmo ritrovati in camera, pieni di vitalità.Intanto nessun segno di vita alla reception. E il silenzio regna sovrano. Veniamo prese da risatine isteriche. Aspettiamo ancora finchè LaSara non prende in mano la situazione e telefona alla proprietaria che le risponde un simpatico: "Ah siete arrivate! In effetti mi sembrava di aver sentito qualcuno...". Dopo alcuni minuti si presenta una rubiconda signora straniera, controlla i documenti e al grido di: "Ah ti chiami Jenny! E' un tipico nome svedese!" che ci lascia alquanto basite e sogghignanti, ci fornisce i lenzuolini e ci indica la camera.Saliamo un paio di rampe di scale, sulle quali campeggia uno strano odore...tipo di incenso...ovviamente un odore che serve per coprire l'odore dei cadaveri...A questo punto il trip del film dell'orrore continua segna ritegno! Il rumore del trolley della BTB per i corridoi silenziosi è assolutamente lo stesso del triciclo del simpatico bambino di Shining!Arriviamo nell'ampio stazione che fungerà da riparo...in effetti non è il massimo della pulizia, la tristezza regna sovrana.Ispezioniamo il piano, cerchiamo i bagni e, soprattutto, cerchiamo le docce! Attimi di panico che destabilizzano anche la BTB: "Sara ma hai controllato sul sito se ci sono le docce???"S: "Ma...io veramente l'ho dato per scontato!"BTB, con un minaccioso indice puntato al cielo: "Eeeeeeeeh!! Mai dare nulla per scontato!!"
Bride to be on board - seconda parte
Dopo la riappacificazione della nostra BTB con le insidiose acque liguri, abbiamo continuato il nostro beato far niente sotto il caldo sole rinfrescato dalla brezza e...dai gelati.Verso l'ora del campari salutiamo la spiaggia e il Buon Lore, che è sempre avanti e indietro per organizzare una proiezione di non si sa cosa per laserata, e ci dirigiamo verso il luogo del nostro pernottamento, ovvero un ostello a Savona. Savona non esattamente centro, diciamo. Dopo aver cordialmente scancherato con ben due navigatori, riusciamo ad attraversare la città e arrivare alla base di una collina dove imbocchiamo un'amena stradina (che col bastardissimo sole delle 19 è stata, in alcuni punti, decisamente insidiosa) e saliamo...saliamo...saliamo...saliamo...saliamo...un po' dubbiose e perplesse...saliamo...fino ad arrivare all'indicazione dell'ostello. Entriamo nel cancello e ci troviamo davanti ad un'immagine che riesce a zittirci per almeno 8 secondi: un casermone anni '70 decisamente poco curato e decadente, in mezzo agli alberi. Il posto è veramente grande e ricorda quei palazzoni costruiti per gli istituti tecnici o le scuole medie...e anche qualcos'altro che subito io non colgo.Lungo il percorso notiamo la bella vista sul porto di Savona, una vecchia auto con l'adesivo dell'attenzione attraversamento alci svedese, alcuni tavoli e sedie intagliati nel legno.Sotto ad un pergolato troviamo l'ingresso dell'ostello e lì capisco cosa mi ricorda quel posto: il tipico albergo sperduto e pieno di antri vuoti dove studenti del college americani vanno per un allegro week end. Di paura e terrore.Da questo momento l'ostello verrà chiamato L'Ostello dell'Orrore.Titubanti, apriamo la scricchiolante (ovvio!) porta a vetri d'ingresso e ci troviamo alla reception: un bancone di legno vecchissimo e polveroso. Di fianco parte una scalinata che porta a una grande sala dove troneggia il busto in bronzo di non si sa chi. Ma gli occhi si sono sicuramente mossi.Suoniamo il campanello sul bancone.Intanto ci guardiamo attorno e dalle vetrate notiamo un simpatico gatto nero col muso bianco e una macchietta di baffetti neri alla Hitler sotto al naso, ovviamente un gatto mannaro. Appoggiati sotto al pergolato ci sono anche un paio di sorridenti orsetti intagliati nel legno. Sappiamo già che la sera ce li saremmo ritrovati in camera, pieni di vitalità.Intanto nessun segno di vita alla reception. E il silenzio regna sovrano. Veniamo prese da risatine isteriche. Aspettiamo ancora finchè LaSara non prende in mano la situazione e telefona alla proprietaria che le risponde un simpatico: "Ah siete arrivate! In effetti mi sembrava di aver sentito qualcuno...". Dopo alcuni minuti si presenta una rubiconda signora straniera, controlla i documenti e al grido di: "Ah ti chiami Jenny! E' un tipico nome svedese!" che ci lascia alquanto basite e sogghignanti, ci fornisce i lenzuolini e ci indica la camera.Saliamo un paio di rampe di scale, sulle quali campeggia uno strano odore...tipo di incenso...ovviamente un odore che serve per coprire l'odore dei cadaveri...A questo punto il trip del film dell'orrore continua segna ritegno! Il rumore del trolley della BTB per i corridoi silenziosi è assolutamente lo stesso del triciclo del simpatico bambino di Shining!Arriviamo nell'ampio stazione che fungerà da riparo...in effetti non è il massimo della pulizia, la tristezza regna sovrana.Ispezioniamo il piano, cerchiamo i bagni e, soprattutto, cerchiamo le docce! Attimi di panico che destabilizzano anche la BTB: "Sara ma hai controllato sul sito se ci sono le docce???"S: "Ma...io veramente l'ho dato per scontato!"BTB, con un minaccioso indice puntato al cielo: "Eeeeeeeeh!! Mai dare nulla per scontato!!"