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« Rio BOScuse assurde per non uscire »

Le perle del mercato

Post n°102 pubblicato il 22 Gennaio 2010 da HoLaPanzaEMeNeVanto

Ebbene, ci voleva proprio l'infilata di perle accadutemi lo scorso mercoledì affinchè io e il mio piccolo aiutante (di cui forse parlerò in un altro momento...) ci sentissimo in vena di scrivere un altro post!

Si sappia innanzitutto che:
- ogni mercoledì mattina nel paese in cui abito c'è il mercato;
- ogni mercoledì ho la possibilità di prendermi un'oretta dal lavoro per fare un giro al mercato e prendere un caffè con una mia amica (e qui posso già sentire tutta una seria di imprecazioni inspiegabilmente dirette alla mia abbondante persona );
- gli anziani hanno per me grande simpatia, in certi casi la definirei proprio...eccessiva, ecco!

Dopo queste simpatiche premesse...

Mercoledì mattina,
ore 10.28 - esco dall'ufficio, fuori è un freddo birichino ma io come al solito giro a cappotto aperto;
ore 10.29 - all'angolo del viale dell'esilo vedo due anziani che "a voce bassissima" si raccontano che nelle loro case fa troppo freddo perchè non alzano il riscaldamento. Destino vuole che, passando loro di fianco, il mio sguardo incroci quello di uno degli anziani...e capisco subito che al mio passaggio questo signore mi commenterà. Infatti, sento un simpatico "O, ve' mo' li lé,
al riscaldamèint al g'là adòs!" ovvero "O, guarda mo', lei lì il riscaldamento ce l'ha già addosso!". Nel girarmi per fulminare l'anziano con lo sguardo, noto dal ghigno che ha impresso in volto che si sta riferendo sia al fatto che girando con il cappotto aperto evidentemente non temo il freddo sia al fatto che evidentemente non temo il freddo perchè sotto al cappotto abbondo. L'anziano fa per dire un'altra simpatica battuta quando l'amico gli intima di tacere. Sibilando "Ma vecchio di merda..." mi dirigo verso la mia meta.
ore 10.37 - dopo aver rischiato di rimanere ibernata in piazza nell'attesa del mia amica, entro nel bar di fiducia, gestito da personaggi direttamente usciti da Zelig...o da un manicomio, non saprei!
ore 11.02 - al momento di pagare, sto scambiando le
solite corbellerie coi baristi quando entra una mia amica che non vedo da un po'. Ci abbracciamo saltellando e, alla scena, un anziano seduto al banco emette un lungo verso. Io e la mia amica facciamo finta di niente e iniziamo a parlare. Sento una manina che mi tira la manica, mi giro e l'anziano (in atteggiamento decisamente sornione) mi dice:"
Signorina, ma lei gli vuole bene alla sua amica?"
Io (già con le lagrime agli occhi dal ridere):"Beh sì, certo! Poi non la vedevo da tanto!"
Lui:"E a me invece di bene non ne vuole neanche un po'???"
Io (mentre dietro al bancone erano stesi dal ridere e le mie amiche pure...):"Ahahah, ma come faccio? Non la conosco mica!!!"
Lui apre le braccia come a dire "ma che peccato!" e mi allunga una mano in segno di saluto, gliela stringo e lui...si tende per avere un bacio sulla guancia!!! Ormai in preda alla ridarola, lo "bacio" su entrambe le guance. Dopodichè mi chiede se mi può offrire quel che ho preso al bar ma gli dico che ci ha già pensato la mia amica. Fra stronzate varie e saluti affettuosi (come sempre d'altra parte) esco dal bar.

ore 11.20 -  mentre mi accingo in ufficio becco un'altra mia amica. A giugno ho fatto da madrina al suo primogenito per il Battesimo
ma per un motivo o per un altro negli ultimi mesi ci siam viste pochissimo, quindi non sono nemmeno tanto in confidenza col mio figlioccio. Mi racconta un po' di robe del lavoro (lei lavora per il teatro del comune) e facciamo per salutarci quando viene colta da un'illuminazione:"Ah, Lalle aspetta! Ti volevo dire una cosa, mi scordo sempre di dirtela! Ho dato il tuo numero per le urgenze dell'asilo!"
Io la guardo col dubbio scritto in fronte e penso che mi stia dicendo che ha lasciato al teatro il mio numero per le urgenze riguardanti gli spettacoli per i bimbi. Balbetto qualcosa e lei mi dice:"Sì, nel senso che se all'asilo capita qualcosa e non ci trovano chiamano te!"
... ... ...Io:"O_O Stai parlando del nido che frequenta tuo figlio??? "
Lei tutta sorridente:"Eh sì, dovevo dare altri numeri le urgenze!"
Io:"O_o Ah beh, hai fatto bene a dirmelo così se mi chiamano almeno non cado dal pero!" Il freddo gelido che mi attanaglia le tempie e la sorpresa non mi danno la possibilità di articolare alcune domandine che vorrei porre (ma che porrò prima o poi) alla mia amica, tipo:"E chiedermelo??? E dirmelo prima??? E se mi chiamano dove lo metto, visto che non ho nemmeno il seggiolino in macchina??? E dove lo porto??? ...io non so nemmeno cambiare un pannolino!!!" Dopo i saluti mi dirigo in ufficio immaginando l'eventuale telefonata dell'educatrice che mi chiama e io che cado dal pero perchè non so cosa fare col bambino!!!
ore 11.29 - rientro in ufficio e l'umore glaciale della mia collega spegne all'istante il teporino causato dall'ilarità della mattinata.

Anzianamente
Lalle

 

 
Rispondi al commento:
Maselluzzo
Maselluzzo il 02/02/10 alle 18:53 via WEB
Benrivista :) Menomale che alla fine sei andata in ufficio, altrimenti chissà quante altre amcihe che non vedevi da tempo avresti incontrato ;) L'aneddoto dell'anziano è fenomenale!!!
 
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