Crikitty

Post N° 160


Ho scritto un post. Parlava d'amore e d'odio. L'ho scritto sorridendo e piangendo, sognando e cercando di dimenticare. Con la rabbia, con il cuore e con la voglia di arrivare in un altro cuore lontano. Ho scritto un post in cui dichiaravo amore folle. Quanto ti amo e quanto ti odio. Quanto il nascondersi dietro la negazione di se stessi possa essere fatale. Parlavo anche di me, di quanto la forza del mio amore abbia reso salde queste corde che mi legano a te, di quante volte tu abbia cercato di spezzarle. Parlavo della tua indomita incoscienza, della tua forte inconsapevolezza, del tuo saper passeggiare sopra un cuore con l'innocenza di un bambino. Dovresti imparare la coerenza e l'umiltà. Dovresti imparare a non colpire semplicemente gettando tutte le tue armi, dovresti imparare che non valgono giustifiche quando ammazzi casualmente qualcuno. Si tratta pur sempre di una vita che si è sciolta, per quanto tu non te ne fossi accorto. Non ho molto da rimproverarti, a parte i tuoi insulti. Il tuo negare l'evidenza è un insulto, il tuo giurare amore senza rispettarmi è un insulto, il tuo cercare di coprire te stesso è un insulto, il tuo giustificarti è un insulto. Lo è anche la tua smania di dimostrare il dimostrabile, sfuggendo ciò che è più tangibile. It's raining, oh baby, it's rainig... Morale della favola? Il mio post è andato cancellato per un mio banale errore e ha lasciato il posto a questa accozzaglia di parole rabbiose, in cui esprimermi mi ha fatto sentire claustrofobica come fossi in una gabbia di vetro.