Serial Killer

Profilo Psicoanalitico del serial killer, Antonio Marco Campus, Bonanno editore


Secondo l’FBI il Serial Killer “ è un soggetto che uccide almeno 3 persone a lui sconosciute, senza apparente movente, con violenza crudele e lasciando a volte una firma simbolica finalizzata a marcare la sua opera delittuosa. Sarebbe solito agire in luoghi diversi e in tempi piuttosto lunghi. L'iter che porterebbe il SK a compiere il primo omicidio sarebbe un lungo percorso iniziato nell'infanzia dominato da “fantasie onnipotenti di morte”, che col passare del tempo, acquisterebbero forza e vigore fino ad essere agite e non più solo pensate. Secondo Antonio Marco Campus, criminologo e dottore in psicologia clinica,  le illusioni fantasmatiche di un omicida seriale, verterebbero sul binomio sesso-violenza. Parrebbe che gli abusi fisici e psicologici, subiti nella prima fase di vita,  generino fantasie a sfondo sadico-sessuale, in cui il ruolo del violento e del seviziatore verrebbe svolto dal killer con lo scopo di raggiungere l'orgasmo, infliggendo sofferenza e dominio.Il soggetto nell'età adulta rinuncerebbe alle gratificazioni esterne autocentrando il suo comportamento,  per restituire i colpi ricevuti fino ad allora. Le cause che spingerebbero un individuo ad uccidere, e a porre in essere un lungometraggio delittuoso, segnato da una compagine più o meno numerosa di vittime, sono spiegate nell’opera “Profilo Psicoanalitico del serial killer”, di Antonio Marco Campus, criminologo e dottore in psicologia clinica. La genesi del serial killer viene affrontata con lucidità e rigore mediante l’ interpretazione dei fattori multidimensionali eziopatogenetici che soggiacciono alla base della condotta omicidiaria seriale.  Nella prima parte del testo si affronta taletematica  in una rappresentazione multifocale che prende in esame i diversi costrutti psicoanalitici  e criminologici che in un compendio organico e dinamico permettono al lettore di tracciare un profilo circa la personalità del reo. Nella seconda parte del libro viene affrontata la delicata tematica della classificazione dei serial killer, da quello missionario a quello visionario, da quello sadico a quello erotomane. Tutto ciò funge da anticamera alla trattazione della distinzione dell’offender organizzato  e disorganizzato secondo i parametri dell’F.B.I che offrono al lettore un valido punto di riferimento per utilizzare ed ancorare i concetti esposti nelle pagine precedenti. Profilo psicoanalitico del Serial killer prosegue nell’investigazione di tale fenomenologia attraverso il criminal profiling di 4 serial killer, con l’obbiettivo di metterne in risalto convergenze e divergenze in un compendio strutturale pragmatico ed esplicativo. L’opera si conclude con un importante panoramica al problema della diagnosi, della prevenzione e del trattamento dell’omicida seriale che apre nuovi itinerari mentali volti alla non stigmatizzazione del reo e che mette a tacere quelle voci che gridano ed incitano al Mostro. L’Autore apre una diatriba insidiosa e affascinante che contrasta con il  nostro istinto, con la nostra coscienza che  ci impone di gridare al Mostro davanti alle azioni cosi crudeli e spietate dei serial killer. Il libro presenta uno stile diretto, chiaro e approfondito, scientifico, ma adatto a tutti coloro che vogliono migliorare o coltivare la passione e le conoscenze in ambito criminologico e forense.