C®ì$tâL ®ô$é

Post N° 39


Lui la guarda incantato. E' bellissima. Degli occhi così ingenui non li ha mai visti. Quella bocca morbida, dal colore pastello, quella pelle vellutata. Tutto in lei sembra essere fragile ma perfetto. Lui la prende per mano, la tirà a se. Le accarezza il viso. Sono vicini. Lui si ferma. Trema all'idea. Un piccolo movimento e magari lei, fragile rosa di cristallo, svanirebbe in mille pezzi. Allora le sorride e la porta via.No!Non sono io quella rosa, o almeno...             Non lo sono più....La vecchia rosa guarda lui sparire con lei, colpevole solo di non averla amata nè di averglielo mai lasciato credere. E mentre i due, freschi d'amore escono in strada, la rosa ormai appassita si lascia cadere sul divano lì vicino. Disillusa, da sola,  così come da sola si è illusa. Rimane con un bicchiere vuoto fra le mani e qualcosa di più difficile da riempire dentro. Ormai è solo un semplice concime di quella pianta che spesso fiorisce sopra la tomba di un amore appassito. Quella rara pianta il cui nome è felicità....