Criticando

Dan Brown Il codice Da Vinci


Dopo tanto bombardamento massmediatico, dopo tanti incoraggiamenti dei miei amici...anch'io ho letto il “codice”, peggio...l'ho acquistato...usato naturalmente!!! Non mi soffermo sul fuoco di paglia che ha acceso, sul filone letterario che ha avviato (tra chi lo difende e chi lo accusa, tra chi fornisce le fonti bibliografiche e chi le smentisce) ma sul libro in se stesso. Ricordiamo che l'autore dice che è un opera di fantasia, dove i nomi vengono usati solo per rendere veritiero il racconto. Ma io mi chiedo quale altro autore ha bisogno di usare nomi veri per rendere veritieri i messaggi che veicola con la propria narrazione ? E poi, perché mettere “didascalie” tra i dialoghi invece di inserirle nella narrazione ? L'intrigo è coinvolgente solo perché le azioni si svolgono a cavallo di due capitoli, cosa che sprona ad andare avanti. Gli aggettivi usati per le descrizioni si possono contare sulle dita di una mano ed i personaggi rimangono sconosciuti fino alla fine... Cosa voglio dire con tutto questo ? Mi chiedo come sia possibile che un tizio incapace di scrivere possa vendere 40 milioni di copie ? Risposta: ottimo marketing, far passare per sconvolgenti ed innovative tesi trite e ritrite, soffiare sul focolare della polemica e naturalmente spacciare per vere idee che non possono essere verificate.