CUBA Y CUBA

CUBA


LA RIVOLUZIONE CUBANA HA 50 ANNILa rivoluzione cubana compirà 50 anni il 1° gennaio 2009. Simbolo di resistenza contro Washington, il governo rivoluzionario prepara una celebrazione semplicesenza grandi spese, nella cttà orientale di Santiago de Cuba, epicentro della insurrezione che portò i ribelli al potere agli inizi del 1959. Dopo essere sopravvissuta alla successione del suo leader, Fidel Castro, al boicottaggio permanente e all'embargo degli Usa, alla caduta del blocco comunista, il governo dell'isola continua a vivere con innumerevoli successi ed innegabili speranze ancora pendenti. La rivoluzione, sotto la quale è nato il 70% degli 11 milioni di cubani, ha attraversato ben undici presidenti Usa. Ha superato l'invasione della Baia dei porci nel 1961, la crisi dei missili del 1962, decenni di blocco nordamericano e le difficoltà del “periodo speciale” dopo il crollo dell'Urss. Il governo degli Stati Uniti afferma di non calcolare il costo di questa politica, anche se il dipartimento del Commercio calcola che gli agricoltori nordamericani perdono mille milioni di dollari all'anno di esportazioni che avrebbero potuto fare verso l'isola. Secondo i dati del Rapporto statistico mondiale che le Nazioni unite pubblicano ogni anno, Cuba era il quarto Paese in termini di alfabetizzazione in America Latina nel 1953 con una percentuale del 76%. Nel 2000 questa percentuale arrivava al 96%. Secondo lo stesso rapporto gli indici di salute sono comparabili con quelli dei paesi maggiormente sviluppati.La mortalità infantile è del 5,3 per 1000 nati vivi, uguale a quella del Canada e inferiore a quella degli Stati Uniti. La speranza di vita dei cubani è di 77 anni, mentre nella vicina Haiti è di appena 57. «Alla rivoluzione non si può chiedere di più. I miei figli hanno studiato gratuitamente, ho la salute e non mi manca da mangiare», afferma Sergio Abreu, un pensionato di 65 anni. Il governo di Raul Castro ammette l'urgenza di risolvere alcuni problemi come i bassi salari, l'inefficienza produttiva, la burocrazia, la corruzione nello Stato. Nel suo ultimo discorso davanti al Parlamento, il 27 dicembre scorso, ha detto: «I conti non quadrano e bisogna aggiustare tutti i sogni basandoli sulle nostre vere possibilità. Nessuno, nè un individuo né un Paese, può vivere al di sopra di quanto ottiene dalla sua produzione». Nonostante questo il presidente è ottimista. «Siamo preparati per resistere un altro mezzo secolo», ha affermato alla vigilia di questo anniversario della rivoluzione.