* NO ALLA PEDOFELIA*

VIOLENZE IN UN ASILO.


Asilo e violenze, il gip cita il vescovo in giudizioPrima udienza, accolta la richiesta delle famiglie di 15 bambini. Suor Soledad assente ELISABETTA MANGANIELLO Vallo della Lucania. Apertura dell’udienza preliminare ieri al tribunale di Vallo dopo la richiesta di rinvio a giudizio avanzata dalla procura per suor Soledad, la religiosa non si presenta, ma alcuni legali delle famiglie chiedono e ottengono dal gup Elisabetta Catalanotti che siano citati come responsabili civili i legali rappresentanti dell’istituto religioso delle ancelle di Santa Teresa e della curia vescovile. È l’ultimo colpo di scena della vicenda giudiziaria che ha preso il via oltre due anni fa, alla fine di maggio 2006, quando partirono le indagini della procura della repubblica guidata da Alfredo Greco dopo le denunce di alcuni genitori di presunti abusi sessuali sui figli iscritti alla scuola materna “Paolo VI” gestita da religiose. Ieri mattina in aula la costituzione di parte civile da parte di una quindicina di genitori dei bambini in qualità di persone offese, poi la richiesta preliminare dei legali Nicola e Giuseppe Suadoni e Riccardo Ruocco di citare i responsabili civili, accolta dal gup con il rinvio della discussione al 12 febbraio con la notifica agli interessati. Una strategia che non ha visto concordi altri avvocati per l’inevitabile prolungamento dei tempi. «Se non avessimo integrato il contraddittorio in questa fase – spiega l’avvocato Giuseppe Suadoni – quanto accertato in sede di incidente probatorio dalla procura non avrebbe avuto valore nei confronti dei responsabili civili. Il rinvio a due mesi, a fronte di questo risultato, non sono poi tanti». La connessione della curia vescovile nella vicenda è tutt’altro che scontata. «L’accoglimento dell’istanza rappresenta una novità – spiega Nicola Suadoni – Ci risulta un unico precedente in cui in un’azione di risarcimento danni da reato venga citata anche la curia oltre che l’istituto religioso». «Ci siamo posti un problema processuale per la corretta installazione del contradditorio – aggiunge Riccardo Ruocco – Trovandoci in un’udienza filtro rispetto all’installazione del giudizio era utile e necessario che anche i responsabili civili potessero partecipare con pieni poteri alla fase preliminare. In questo modo anche i nostri assistiti avranno una tutela piena». Suor Soledad dall’avvio della delicata vicenda non ha mai fatto ritorno a Vallo, raggiunta a Roma dall’ordinanza cautelare a giugno 2006 ed associata al carcere di Fuorni, poi ai domiciliari nell’istituto della capitale e rimessa in libertà dopo un anno per scadenza dei termini di custodia. Neppure ieri era in aula dove era invece rappresentata dai legali Vincenzo Cannavacciuolo e Guglielmo Gullotta.