L'isola dei nonni

Siamo nonni felici, un pò pazzerelli, amiamo le nostre Gioie e con loro ci sentiamo eterni Peter Pan!

 
 

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« Messaggio #208Buon San Valentino »

Post N° 209

Post n°209 pubblicato il 12 Febbraio 2008 da rosadifrancia

La favola delle 70 dita,
per un sorriso

C’era una volta una giovane ragazza che viveva in una casa oltre il bosco, dopo il lungo viale che si trovava alle porte del paese. Lei viveva da sola in una grande casa, si era trasferita li da qualche anno senza salutare nessuno dei suoi vicini e scendeva in paese solo per lavorare nel centro commerciale. Nessuno sapeva dove viveva ed alcuni che la conoscevano dopo essersi per un po’ chiesti il perché del suo comportamento avevano smesso di farsi domande. Lei era sempre stata poco socievole e non aveva mai voluto fare amicizia neppure con i suoi compagni di scuola e dai colleghi di lavoro teneva le distanze, alcuni avevano cercato di essergli amici ma il suo atteggiamento di superiorità aveva frenato ogni approccio. Guadagnava un ottimo stipendio ma pur di non spendere l’essenziale aveva messo al primo posto il guadagno all’amicizia ed ai rapporti con gli altri. La notte dormiva poco, si alzava mille volte per controllare se le finestre erano chiuse bene e poi controllava se la cassaforte era ben chiusa, a volte l’apriva in piena notte per ricontare il denaro che teneva in casa. Per avere sempre più denaro si privava di ogni divertimento o svago delle ragazze della sua età, non faceva regali e non andava mai in vacanza e non festeggiava il Natale. Lei non era brutta anzi forse era carina ma non si curava del suo aspetto, non rideva mai, era sempre cupa e sospettosa, nessuno le era simpatico. Una sera di Dicembre, mentre percorreva il lungo viale per tornare a casa incontrò un cagnolino sperduto. Lo guardò, addolcendo per un momento il suo viso,allungò una mano per una carezza , ma subito i suoi tratti si indurirono. Allungò il passo e si allontanò ma il cagnolino saltellandole intorno la seguì fino ad arrivare davanti alla soglia di casa, per un attimo pensò di cacciare il cagnolino, lei non voleva nessuno nella sua vita, non aveva tempo per occuparsi degli altri. Si voltò di scatto e invitò il cagnolino ad andarsene, lui la guardava con aria spaurita ma senza smuoversi di un solo passo, allora lei. Guardandolo disse, e va bene per questa notte rimani, ma non ti faccio entrare, e domani mattina te ne vai e girandogli le spalle entrò in casa. ma provava qualche cosa di strano dentro di se. Cenò quella sera, come sempre, come tutte le sere da sola. Terminato si alzò dal tavolo e con fare metodico pulì la cucina, poi si mise davanti al camino, sulla sua sedia a dondolo a riscaldarsi ma c'era qualcosa in lei anche se non voleva ammetterlo che la teneva triste, pensierosa, ma all'improvviso il cagnolino le saltò sulle ginocchia e in un battibaleno sparirono i suoi cattivi pensieri il suo broncio, lasciò il posto ad un sorriso e timidamente incominciò ad accarezzare il cagnolino. Si sentiva più serena, più amata forse da quell’incontro incominciò a cambiare qualcosa dentro di lei. Dondolò ancora un po’ e poi si alzò con il cagnolino stretto a sé ed piano piano andò verso la finestra, guardo fuori  e rimase lì con il naso schiacciato contro il vetro per molti minuti a guardare il cielo, sorrideva e accarezzava il suo fedele compagno che la guardava con gli occhi pieni di vita, pieni di gioia e soprattutto pieni di speranza. Più guardava il tenero cagnolino e più il suo cuore si riempiva di tenerezza. Ad un tratto sussurrò al suo amichetto “Mi piacerebbe che accadesse una magia ora, sarebbe bello veder scendere la neve lentamente, vedere i fiocchi danzare per poi adagiarsi sui tetti senza far rumore, vedere i bambini sorridere e giocare felici nella neve, giocare come facevo da bambina” il cagnolino saltò in terra e iniziò a scodinzolare verso l’uscio. Lei le apri la porta e vide quello che non immaginava accadesse: la neve stava cadendo giù e in poco tempo imbiancava ogni angolo. Ora il cagnolino correva sul prato bianco e lei lo seguiva ridendo, arrivarono al parco e si unirono ad un gruppo di ragazzi che giocavano felici a lanciarsi la neve. Si diverti e rise con loro fino a sera. Quel giorno aveva imparato una cosa preziosa: un sorriso migliora la vita.

                                                   FINE

Scrivono questa favola a più mani dal 22.11.2007 gli amici dell'isola: loti.m2007,zeamys0,thelma111.cara.calla,GrecodiTufo0,Irma60,rosadifrancia

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Commenti al Post:
PeppEritaSexy
PeppEritaSexy il 12/02/08 alle 23:20 via WEB
Bellissimaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!!!! E io non ne sapevo nienteeeeeeeeeeeeeeeee!!! ahaha avete fatto un ottimo lavoro ragazzi!!!!! Quant'è vero che un sorriso migliora la vitA?!!! troppo! Grazie x tutit i sorrisi che mi fate fare voi! Vi voglio tanto bene! PEppY
 
storie100per100
storie100per100 il 14/02/08 alle 12:10 via WEB
storia deliziosa che, come dicevi, è di 700 parole esatte! allora ti aspetto da me con questa e altre iniziative... e complimenti per il blog dei nonni, io non sono nonno, ma è un mondo da scoprire, e se ognuno di voi avesse da raccontare saremmo senz'altro tutti più ricchi. Camillo
 
mikelsolar
mikelsolar il 15/02/08 alle 20:33 via WEB
...giusto! Molti dovrebbero fare risoterapia x migliorare la propria esistenza. Scherzo, cmq è vero che si vive male chiudendosi in se stessi, è importante porsi sempre col sorriso verso il prossimo, ti aiuta a vivere meglio...
 
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Data di creazione: 08/06/2006
 

 

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Lune lucenti, code comete
Stelle cadenti, dove cadete
Cadono a stormi, cadono a frotte
Sono cadute ma non si son rotte
Sono cadute sopra le foglie
Nonna le vede ma non le raccoglie
Dormi bambino, dormi bambina
Le raccogliamo domani mattina
 

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