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"I am as dusk, come to ravish the light" DANIEL DAVEY LLOYD

 

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Post N° 80

Post n°80 pubblicato il 11 Novembre 2007 da DANIFILTH1

 
 
 

Post N° 79

Post n°79 pubblicato il 11 Novembre 2007 da DANIFILTH1

Il rock "psichedelico"

Lo psychedelic rock (rock psichedelico, talvolta anche noto come acid rock) è un genere musicale derivato dal rock e sviluppatosi contemporaneamente negli Stati Uniti e nel Regno Unito fra gli anni '60 e '70. Si ispira alle esperienze di alterazione della coscienza derivanti dall'uso di droghe come cannabis, psilocibina, mescalina, e soprattutto LSD. Il termine psichedelico (dal greco: ψυχή, psyché, "anima" e δηλῶ., dēlô, "rivelo") si riferisce alle esperienze di alterazione della coscienza causate da allucinogeni e altri stupefacenti e intese spesso come un affiorare, attraverso la modifica della percezione, di livelli profondi e altrimenti nascosti della psiche. Il primo uso esplicito della parola per descrivere un genere musicale si deve al gruppo "acid-folk" Holy Modal Rounders. L'invenzione dell'espressione "rock psichedelico" viene invece solitamente ricondotta ai 13th Floor Elevators, che nel 1966 pubblicarono un album dal titolo The Psychedelic Sounds of the 13th Floor Elevators. La parola "acido" (acid) in espressioni come acid rock è sostanzialmente equivalente a "psichedelico"; gergalmente (in inglese come in italiano) si riferisce ad alcuni tipi di allucinogeni e, per estensione, a tutte le esperienze indotte da stupefacenti.

Il rock psichedelico era in genere concepito come musica suonata sotto l'influsso di sostanze stupefacenti e da ascoltare in una analoga condizione. L'assunzione filosofica, implicita o esplicita, era che questa uguale condizione del musicista e dell'ascoltatore consentisse una comunicazione artistica a un livello particolarmente profondo, e irraggiungibile dalla tradizionale musica "lucida". In relazione a questo atteggiamento va anche letta l'importanza attribuita da alcuni musicisti a droghe come il peyote, associato ad antiche tradizioni sciamaniche dei nativi americani e quindi dotato di una valenza spirituale e metafisica specifica (la tradizione dei nativi americani gioca per esempio un ruolo fondamentale nella simbologia psichedelica dei Doors). Il panorama rock psichedelico è piuttosto eterogeneo. Diversi gruppi e artisti hanno reinterpretato in chiave psichedelica diversi sottogeneri di musica rock: fra i generi di riferimento più frequentemente adottati vanno citati il blues-rock (Doors, in parte i Pink Floyd), l'hard rock, e il jazz rock (Gong). Vi sono differenze anche rispetto alle modalità di rappresentazione musicale dell'alterazione di coscienza; alcuni artisti si sono avvalsi di espedienti tecnici volti a creare suoni particolarmente insoliti, usando in modo "esasperato" effetti sonori all'epoca quasi inediti come delay e phasing, o inserendo nei brani registrazioni riprodotte all'indietro o a velocità modificata, voci o altri rumori, e così via. I testi dei brani sono spesso esoterici e descrivono sogni, visioni, o allucinazioni, come nel classico Lucy in the Sky with Diamonds dei Beatles (il cui acronimo, non a caso, sarebbe "LSD"):

"Picture yourself in a boat on a river
With tangerine trees and marmalade skies
Somebody calls you, you answer quite slowly,
A girl with caleidoscope eyes"

("Immagina te stesso in una barca su un fiume / con alberi di mandarino e cieli di marmellata / qualcuno ti chiama, tu rispondi lentamente / una ragazza con gli occhi caleidoscopici"). Un altro approccio, talvolta complementare, consisteva nell'alterazione della struttura musicale dei brani, spesso caratterizzati da lunghe sezioni strumentali (si pensi per esempio a Dark Star dei Grateful Dead), passaggi dodecafonici o rumoristici, e via dicendo. Nelle esibizioni dal vivo venivano spesso utilizzate particolari illuminazioni di scena o altri elementi coreografici inusuali (si pensi per esempio alla spettacolare ambientazione di Pink Floyd: Live at Pompeii). Il rock psichedelico fu in ogni caso una musica volta alla sperimentazione e che cercava, con varie modalità specifiche, l'insolito e lo "stupefacente". In questo senso esso veniva generalmente concepito come una forma di art rock; il confine fra rock psichedelico e rock progressivo (una delle forme principali dell'art rock) è spesso molto labile (si possono citare in questo ancora i Pink Floyd o i gruppi della scena di Canterbury).

Gli anni '60 negli Stati Uniti

L'uso di droghe con intenti di esplorazione artistica nel contesto di generi musicali come jazz, blues, rock e folk risale almeno ai primi anni '60. Fra i primi esempi di musica con evidenti riferimenti a esperienze allucinatorie legate all'uso di acido o sostanza simili si possono ricondurre all'opera di Bob Dylan e dei Byrds nei primi anni '60. Il fenomeno esplose nella prima metà del decennio soprattutto nella scena folk statunitense, con artisti come Holy Modal Rounders, per passare al rock soprattutto con i Grateful Dead (fu soprattutto per riferirsi a questa celebre band che si diffuse negli Stati Uniti l'espressione acid rock, "rock (da) acido"). I "Dead" di quest'epoca sono celebri per il groove ipnotico delle loro performance dal vivo sotto l'influsso di LSD, in cui ogni brano poteva trasformarsi in una improvvisazione potenzialmente infinita (la durata del brano Dark Star in diverse incisioni dell'epoca varia da pochi minuti a quasi un'ora). Il gruppo introdusse anche l'uso di illuminazioni di scena speciali come "luci pulsanti proiettate nel cielo". I loro concerti più celebri (per esempio al Trips Festival del 1966) costituirono per gran parte del pubblico il primo incontro con il rock psichedelico e, allo stesso tempo, con l'LSD. Un altro gruppo influente dello stesso periodo fu la band di "folk-rock" dei Jefferson Airplane, che nel 1967 incisero i primi singoli di successo chiaramente psichedelici: White Rabbit e Somebody to Love. Nella città di Los Angeles si erano formati nel 1965 i Doors, il cui nome era tratto, significativamente, dal libro Le porte della percezione di Aldous Huxley del 1954 (nel quale la mescalina veniva presentata come uno strumento per espandere la coscienza). Il loro celebre singolo Light My Fire conteneva un riferimento in un celebre verso (che la televisione cercò invano di censurare durante l'apparizione live del gruppo all'Ed Sullivan Show): girl we couldn't get much higher (letteralmente: "ragazza, non potremmo essere più in alto", dove però l'"altezza", nello slang, si riferisce agli effetti della droga). Grazie all'influenza di questi artisti fondamentali (e molti altri minori) il fenomeno del rock psichedelico si diffuse fino a "contagiare" gruppi che sarebbero parsi molto lontani da quel contesto culturale, come i Beach Boys col loro album Pet Sounds e il singolo Good Vibrations del 1966.

Gli anni '60 in Inghilterra

Contemporaneamente alla scena americana, anche il Regno Unito conobbe una rapida diffusione di musica psichedelica a partire dalla metà degli anni '60. Uno dei primi esempi in questo senso è il singolo di successo Sunshine Superman di Donovan (1965). Mentre grandi gruppi come Pink Floyd, Moody Blues e Soft Machine iniziavano il percorso che li avrebbe portati a diventare predominanti nella scena del rock psichedelico, i Beatles portarono questa tendenza al centro dell'attenzione a partire almeno dal loro album Revolver (1966), con brani apertamente psichedelici come Tomorrow Never Knows (ma anche la stessa Yellow Submarine può essere letta senza grande difficoltà in questa chiave). L'album successivo Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band del 1967 (un classico per molti motivi), in cui compariva tra l'altro la già menzionata Lucy in the Sky with Diamonds, viene spesso considerato come il primo esempio maturo di rock psichedelico inglese. Secondo molti critici, però, non si può parlare di psichedelia nel caso dei The Beatles: si tratterebbe infatti di un fenomeno commerciale, e le stesse canzoni manterrebbero un impianto tradizionale basato sul ritornello e una lunghezza di tre minuti circa.

La fine degli anni '60

La fine del decennio fu caratterizzata da una forte reazione di ostilità, anche politica, verso la cultura delle droghe che aveva caratterizzato gli anni precedenti, e questa reazione colpì anche la musica che questa cultura aveva prodotto. Alcuni musicisti si fecero portavoce, ciascuno a modo proprio, di questa reazione; per esempio John Wesley Harding di Bob Dylan si può considerare una sorta di manifesto del rifiuto del rock psichedelico a favore di un ritorno al rock "delle origini". Eric Clapton abbandonò i Cream opponendosi apertamente alla loro evoluzione in senso psichedelico; e persino i Grateful Dead abbandonarono gli aspetti più acidi del loro stile per riconfluire in un rock più mainstream con album come Workingman's Dead. Molti degli artisti e dei gruppi che avevano intrapreso la via psichedelica negli anni '60 proseguirono il loro percorso di esplorazione musicale dando vita al rock progressivo degli anni '70, in cui l'uso di suoni insoliti e la struttura complessa dei brani psichedelici si combinava con influenze jazz, classiche, e altri elementi della musica d'arte. Per esempio gli Yes, uno dei gruppi di punta del movimento progressive, nacque dalle ceneri di tre band psichedeliche: i Syn, i Tomorrow di Steve Howe e i Mabel Greer's Toyshop. Altri echi psichedelici risuonano nell'hard rock di gruppi come i Black Sabbath o nello space rock di Hawkwind o dei Gong (che sono forse uno dei pochi gruppi degli anni '70 di cui si potrebbe dire che siano rimasti effettivamente psichedelici nel senso originale del termine).

Il rock psichedelico in Italia

L'Italia non ha avuto un proprio movimento di rock psichedelico; ci sono stati comunque alcuni tentativi isolati, in genere evidentemente ispirati alla musica britannica e statunitense, e quasi sempre espressi da gruppi che, negli anni '70, si sono poi accostati al rock progressivo italiano. Si possono citare, per esempio, Ad gloriam delle Orme (1968), l'esperienza di Franco Battiato con gli Osage Tribe. Tra i lavori più originali bisogna invece citare il 45 giri Danze della sera del gruppo romano dei Chetro & Co (in cui militavano Ettore De Carolis e Gianfranco Coletta) e l'album Dedicato a... de Le Stelle di Mario Schifano (1967); quest'ultimo disco si apre col brano dal titolo Le ultime parole di Brandimarte, dall'Orlando Furioso, ospite Peter Hartman e fine (da ascoltare con TV accesa senza volume), una suite di quasi venti minuti di simbolismi onirici. Da ricordare anche, tra le produzioni psichedeliche italiane, i primi dischi di Claudio Rocchi, di Alan Sorrenti e di Juri Camisasca ed il progetto noto come Albergo Intergalattico Spaziale. Non mancano sperimentazioni più recenti, come quelle riconducibili agli anni '80 (i torinesi No Strange, considerati seminali per la scena neopsyco internazionale,i pescaresi Vegetable Men, i vercellesi Effervescent Elephant, i Nightdriving Gossip, attivi nell'area torinese, che mutarono in seguito il loro nome in Harp1, i romani Technicolour Dream) e al post 2000 (Jennifer Gentle, Delirio Sonoro).

La Neo-Psichedelia (rock psichedelico moderno) è la rinascita del movimento considerato sostanzialmente terminato nei primi anni '70. Una forma di musica melodica libera associata all'indie rock che impiega suoni elettronici distorti or inusuali; include artisti da diversi orizonti e generi musicali (come new wave, alternative rock, shoegaze, space rock, e ambient) molto influenzati dalla psychedelia dei 60's. Alcuni gruppi più recenti presentano alcune caratteristiche che permettero di interpretarli almeno in parte come "eredi" di tale movimento.

http://www.youtube.com/watch?v=6eBcqhMoxRM

N.B. Vi invito a cliccare sul link, per farvi un'idea dellè sonorità del rock psichedelico!

 
 
 

Post N° 78

Post n°78 pubblicato il 05 Novembre 2007 da DANIFILTH1

Verdi foreste di smeraldo

 

Ho sognato

verdi foreste di smeraldo,

rivi d'acqua cristallina e pura

che corrono splendenti

tra pietre di zaffiro, giada e topazi,

gente felice sotto l'azzurro cielo

di quei giardini d'Eden scomparso,

libero di volare oltre le barriere del vento,

senza il dolore della sofferenza,

oltre la paura dell'abbandono,

al di là del grigiore della vecchiaia.

Poi improvviso son sveglio e demente,

di nuovo preda del corpo prigione,

ancora terreno legato

al triste vivere d'appassita bellezza.

 

Jayan Walter

 
 
 

Post N° 77

Post n°77 pubblicato il 05 Novembre 2007 da DANIFILTH1

 
 
 

Post N° 76

Post n°76 pubblicato il 27 Ottobre 2007 da DANIFILTH1

 
 
 

Post N° 75

Post n°75 pubblicato il 27 Ottobre 2007 da DANIFILTH1

 
 
 

Post N° 74

Post n°74 pubblicato il 18 Ottobre 2007 da DANIFILTH1

 
 
 

Post N° 73

Post n°73 pubblicato il 14 Ottobre 2007 da DANIFILTH1

Occhi chiari come il cielo e capelli come il sole; camminava lenta nei luoghi a cui sembrava appartenere. Giugno era il mese; ma ancora non si capiva a che parte di stagione volesse appartenere. La bocca socchiusa e le sue labbra, attiravano l'attenzione come polline per api. Uomini: passavano a lato come catturati dal suo sguardo; ma, nessuno, a quanto so io, ebbe mai il coraggio di fermarsi. Si fermarono invece le parole e gli sguardi del passato. Indelebili, come fotografie appena scattate e sicure, come il tempo che passa. Una leggera brezza nei ricordi: divampa un calore dell'amore e cessa di esistere per il gelo. Sfoglio le pagine della vita, curiosando qua e là, come se ci fossero immagini per facilitare la lettura. Ma scopro, con sorta di ironia che di immagini non c'e ne sono e che, le nostre vite sono costellate di parole. Non sono pessimista, come non lo è mai stata quella ragazza: ho solo dimenticato.

 
 
 

Post N° 72

Post n°72 pubblicato il 14 Ottobre 2007 da DANIFILTH1

 
 
 

Post N° 71

Post n°71 pubblicato il 14 Ottobre 2007 da DANIFILTH1

MAGICA NOTTE

…no, non accendere la luce…
altrimenti non vedi…
…la notte che scende!
Guarda il lento scomparir delle ombre,
e il bosco laggiù…
sfumarsi in un unico oggetto.
Guarda lassù…
Il cielo cangiare dal rosso al blu notte
l’accendersi tenue della corte di stelle
e il sorgere della luminosa luna…
Ascolta poi…
i lievi rumori
nel silenzio ovattato
che sussurrano parole nuove…
E’ una magia che ogni dì si ripete
e che noi invece ignoriamo
ciechi e sordi
alla ricerca sfrenata
di false felicità…

 
 
 
 
 

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Un blog di: DANIFILTH1
Data di creazione: 01/04/2007
 

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