perduto è il tempo..

Una voce nel coro


Mi piace andare a rigenerarmi in una libreria vicino l’ufficio durante la pausa pranzo. All’interno c’è un bar con sedie e tavolini, il posto ideale…ho sempre avuto un contatto particolare con la carta stampata…quell’odore mi dà l’idea di essere seduta accanto a mio padre.Leggo il giornale La Repubblica…Un signore distinto: con che sguardo intelligente e attento sfoglia il giornale.Io: “più che intelligente e attento direi demoralizzato e depresso”; mostrando la pagina in cui Napoli viene rappresentata seppellita dai rifiuti.Il signore distinto: purtroppo siamo in un paese alla deriva, chissà se mai ne usciremo fuori.Io: facciamo parte di un sistema dittatoriale celato dalla parola Democrazia, ci fanno credere di essere liberi e di poter fare della nostra vita ciò che vogliamo. Il signore distinto: è un caos studiato a tavolino…un caos pianificato.Io: si è proprio così…e io sono solo una voce nel coro, posso fare il mio cercando nel mio ambito di informare le persone…ma mi sembra che le persone sono tutte della stessa opinione e poi in pratica restano tutti li a guardare, senza scomodarsi troppo, curandosi soltanto del proprio orticello. Non capiscono che la stessa terrà che calpestano la calpestiamo tutti, nessuno ha il proprio orticello…le problematiche sono le stesse di tutti, ogni singolo individuo ha più o meno gli stessi problemi comuni a tutti noi italiani. Come si può definire il limite del proprio orticello in questo caotico modo di vivere la propria esistenza nel nostro paese. Basterebbe anche solo che ognuno facesse il suo, dando voce ai propri pensieri………io sono solo una voce nel coro.Cerchiamo di accanirci l’uno contro l’altro, mordendo il tozzo di pane rimasto, … identificando il nostro nemico in cosa? Il proprio datore di lavoro, il socio in affari, la famiglia, il sistema scolastico, il vigile urbano… Il nemico da temere siamo noi stessi e il nostro silenzio…è questo che mi fa più paura.Chi non si muove…non sente il rumore delle proprie catene.