CUORE DI DONNA

Rischiare di essere felici


Da un po’, diciamo da quando sono stata in ferie se proprio devo trovare una collocazione temporale a questo fatto, mi sento “a posto”. Il sentirmi “a posto” che intendo non è quella sensazione di “sentirsi arrivati” quello no, quello forse mai, il “sentirmi a posto” che intendo io lo definirei molto più semplicemente “tranquillità”. Soprattutto con me stessa. Mi concedo un po’ più di libertà, un po’ più di respiro: rinuncio al controllo totale e riesco a ad accettare la donna che sono. Non uso più il termine “perdonare le mie imperfezioni”, non ho proprio nulla da perdonare. Il passo che ho fatto per stare bene è l’accettazione: riesco ad essere tenera con me stessa cosa che prima mi concedevo di fare solo nei confronti di chi volevo disperatamente che mi amasse.A volte però proprio non mi capisco, come l’altra sera, mentre stavo cucinando quasi col sorriso, mi è successo di colpo, inspiegabilmente di sentirmi nervosa, stanca, arrabbiata: mi sono chiusa nel silenzio, e per ore non riuscivo a trovare una giusta collocazione, mi sembrava scomodo anche il divano dove solitamente mi addormento come una bambina. Sarà stato il caldo, mi sembrava troppo gravoso girare gli hamburger in quella padella, avevo la sensazione sgradevole di quando ti passa la fame perché è già troppo ingoiare l’aria pesante, pastosa. Saranno stati gli sbalzi ormonali tipici di quando “quei giorni lì” stanno per arrivare o sono appena passati: sta di fatto che quando sono così mi sto perfino antipatica da sola e farei volentieri a meno della mia compagnia. Chissà se succede anche ad altre persone, credo di si, mi consolerebbe davvero non essere l’unica donna super lunatica al mondo. E’ che proprio sto caratteraccio non me lo leva nessuno nemmeno a calci.. sono proprio nata selvatica ed ora che ho anche mollato l’appuntamento costante dalla parrucchiera questo mio “lato caratteriale da documentario” si nota ancora di più: solo che non so se somiglio più ad un gatto rognoso o ad un fiero leone, questo proprio mi sfugge..Credo comunque che l’Africa mi abbia in qualche modo coccolato l’anima. Entrambi i viaggi che ho fatto, benché orientati verso mete sicuramente più turistiche che selvagge, mi hanno regalato sensazioni incredibili. Il contatto con la terra, i colori, i profumi ed i sapori, così diversi da ciò che siamo abituati a definire “buono” o “normale”, il silenzio del deserto, le religioni, il “mistero della fede”, gli occhi nerissimi dei bambini.. E’ vero, posso permettermi di fare cose che prima di qualche tempo fa non mi era nemmeno concesso di desiderare, forse già questo può contribuire a trovare un equilibrio più stabile nella vita: e poi dicono che i soldi non danno la felicità.. Non venite a raccontarlo a me, per favore. E’ vero, grazie a Dio ho vicino una persona che mi adora anche quando, come sopra, mi chiudo nel silenzio o rispondo a monosillabi tutt’altro che dolcemente. Un essere amabile che ama “la mia faccia da culo” che è quella che mostro più spesso e più volentieri. Sentirsi amati e desiderati è il balsamo che cura ogni ferita. E che non vengano a raccontarmi che in una coppia si può vivere “da buoni amici”, che si può stare sotto allo stesso tetto anche senza scambiarsi una parola. Che si può stare senza fare l’amore per giorni, poi per mesi e poi per anni e che è normale, che succede a tutti: ne parlavo proprio con un’amica qualche settimana fa: sono tutte balle che ci diciamo, che ci piace leggere sui giornali per riempire il vuoto che ci consuma, non è vero che deve andare così, soprattutto se noi non vogliamo che vada così. Ed è sbagliatissimo “accontentarsi”, non si può volere tutto ma nemmeno farsi andare bene tutto: vale sempre la pena di rischiare di essere felici.