Cuorerock

Post N° 18


Domani torno a Milano per le vacanze di Natale. Finalmente. Si parte alle 6.40 da Stansted, per cui mi tocchera' uscire di casa alle 3 del mattino per arrivare a Liverpool Street alle 3.30 e prendere il pullmann diretto all'aeroporto. Mi sa che stanotte dormo pochino, visto che, causa turno, non finisco di lavorare prima delle 11. Sarei un bugiardo se dicessi che mi scoccia tornare a casa. So di molti miei colleghi che preferiscono passare le ferie qui, a lavorare, perche' vengono pagati il triplo. Personalmente, non navigo nell'oro ma di lavorare il giorno di Natale non se ne parla. L'ho sempre passato con la mia famiglia, per quanto incasinata e piena di tensioni possa essere. Questo sara' il mio primo Natale senza mio nonno. Sara' diverso, un po' piu' triste per me che l'ho visto per l'ultima volta proprio il giorno di Natale dell'anno scorso e che avrei festeggiato con lui il compleanno, io 26, lui 90. Io i 26 li ho festeggiati lavorando, lui ai 90 non ci e' mai arrivato. L'ultima volta che sono stato a Milano, mi ha colpito il grigiore stanco e annoiato di una citta' avvelenata dalla sua stessa ricchezza. Era una bella giornata quando sono sceso dalla navetta che da Orio mi ha portato in Stazione Centrale, eppure mi sono messo a tossire subito, asfissiato dai gas di scarico del traffico ipercongestionato di Piazza Duca d'Aosta. Ho guardato il cielo, e per la prima volta in vita mia mi sono reso conto che era bianco. Non ci avevo mai fatto caso, forse perche'in 25 anni di cieli non ne avevo poi visti tanti. Poi ho capito: dovevo ringraziare la cappa di smog che avvolge la citta' in un sottile, serpeggiante e viscido abbraccio di foschia al gusto di monossido di carbonio. Che ci potevo fare? Ho continuato a tossire, ho inforcato gli occhiali da sole e me ne sono andato a casa, cercando di non guardare troppo in alto per non sentirmi stringere il cuore. Chissa' come sara' Milano in questo periodo. Ho voglia di rivedere la mia famiglia. Ho voglia di portare mio fratello Fabio al cinema del Centro Sarca per vedere "I pinguini" e per sfondarci di popcorn e caramelle gommose innaffiati da una vasca di Coca Cola. Ho voglia di salutare mio fratello Massimo quando torna dall'allenamento all'una di notte e di guardarlo con gli occhi pieni di invidia mista ad ammirazione. Ho voglia di osservarlo e di pensare che sono fiero di lui, per come e' bello, forte, simpatico e per come si sta trasformando in un uomo . Ho voglia di abbracciare mio papa' e di incazzarmi con lui perche' urla troppo, spiegandogli che anche se sono un po' sordo non c'e' bisogno di strillare come un guerriero yemenita per dirmi le cose. E soprattutto ho voglia di vedere mia mamma. Sara' come sempre stanchissima, nervosa e con due milioni e mezzo di cose da fare, divisa tra casa, ufficio e preparativi per la festa di Natale che, tanto per restare in tema di stranezze, nella nostra famiglia si festeggia con un pranzo enorme e con lo scambio dei regali...a Santo Stefano. La vedro' sclerare perche' l'arrosto non arrostisce, lo scotch non scotcha e fondamentalmente perche' tutti, in casa mia, fanno salti mortali degni di una squadra di trapezisti ungheresi piuttosto che darle una mano. Sara' un bel Natale. E lo passero' con i miei amici, non solo con la mia famiglia. A parte domani sera, che mi vedra' al Rolling Stone in qualita' di ospite imbucato a una festa in sala VIP per incontrare un DJ e allungargli il mio demo, sono gia' prenotato per il 23, a cena con Chiara, Veronica, Giorgio e Miky, amici di una vita che mi sopportano da un sacco di tempo, ormai. E poi? E poi devo vedere Asia e Luca, in posti strategici (EVITARE LA LOCANDA DEGLI ELFI!) e di nascosto da Sara e Lele, che se mi incontrano mi fanno la pelle (e non lo dico tanto per dire, scommetto che Lele sta girando per Sesto con una mazza da baseball, aspettando un mio passo falso). E c'e' Serena, con la quale vorrei passare un pomeriggio, una sera e possibilmente una notte a bere caffe', guardare film e tenersi stretti sapendo che non posso far accadere niente, perche' lei sta con uno che potrebbe essere mio padre e io vivo a 2.000 chilometri di distanza, per cui me ne devo fare una ragione. E poi mi piacerebbe sapere come sta Luca, il piu' grande hammondista che abbia conosciuto nonche' mio ex tastierista, che al momento suona con la tribute band dei Genesis, fa il manager per l'IBM e mi deve ancora restituire le casse che si e' imboscato da marzo. E Marco, chitarrista da paura e amico prezioso, operato ai reni il mese scorso e del quale non ho notizie da un pezzo. E Simona, che probabilmente sara' gia' a Latina per passare le vacanze con Anna e Simone. E poi c'e' Vincenzo, Andrea Croce, Lollo, Sergio, Mojo (cazzo, mi piacerebbe, sono quasi due anni che non so come sta, se si degnasse di rispondere ai messaggi!), Katia e Beppe del Pasadena (non mi stupirei se ci avessero fatto le radici, in quel locale), Cristal, Dave, Samu, Veronica...Tutto nello spazio di sei giorni. Ce la faro'? Vale la pena tentare. Ah, dimenticavo: devo anche tagliarmi i capelli, momento storico che documentero' a tempo debito. Eh, si', sara' un bel Natale. Auguri a tutti.