Penso e scrivo

Quando è te 4° parte


La giornata era fresca e tiepida, una giornata in cui ogni pensiero e ogni preoccupazione non avrebbe dovuto fare capolino nella mente di T. e invece guardare la donna seduta di fianco a lei e pensare che quella stessa donna era la moglie di P. la rendava triste e invidiosa e non sapeva cosa pensare. E. lasciò che T. terminasse il suo caffè e con gentilezza le chiese come aveva trascorso la notte e come si sentiva quella mattina.T. le rispose che la notte era stata tranquilla e che al risveglio, non riusciva ancora a comprendere diverse cose, tra cui il fatto che lei fosse in quell'appartamento e sopratutto con lei, E. E. sorrise, come per ironizzare, in realtà il suo soffrire era molto profondo, solamente non voleva che T. se ne accorgesse, perchè, aveva avuto il tempo di mettersi nei suoi panni, e comprendeva T. più di quanto T. stessa potesse immaginare, ma la pena che E. provava, era profonda come un abisso, ed ella si sentiva persa, in quel mare che non era nemmeno più oceano, ma era solamente silenzio, non amava il silenzio di quella solitudine c, non amava vivere senza suo marito, non amava più, o meglio, così pensava. T. rispose al suo sorriso con un sorriso di circostanza e stranamente le venne anche bene, T. era espressiva, pur senza parlare le si leggeva in volto ciò che pensava, e come si sentiva, e sperava che E. non avesse imparato così velocemente nel comprenderla. E. guardò T. e con voce educata e ferma le chiese: "Vorrei che lei venisse con me nella mia casa, o meglio, nella casa in cui vivevo con P. vorrei che vi soggiornasse qualche giorno, lavoro permettendo, e vorrei che lei mi conoscesse meglio, come vorrei conoscere meglio lei, il resto dei giorni che verranno, vedremo il da farsi, cosa ne dice?" T. emotivamente sconvolta da tutti quegli eventi in quelle poche ore non sapeva proprio come cogliere la proposta di T. che in quanto moglie avrebbbe potuto prestare un atteggiamento decisamente diverso da quello che stava proponendo. T. non sapeva proprio cosa fare, l'incertezza e la mancanza di consapevolezza la invadevano. T. rispose "Va bene, vengo con lei"