Penso e scrivo

City


"Era una sensazione che conosceva già, perché l'aveva provata primavere così fugaci, quando sembrava che i gigli e i filadelfi s'affrettassero a fiorire tutti in una notte, ma era sttrano riviverla dopo cinquant'anni. Avrebbe voluto commentarla con qualcuno, ma si vergognava. Era così assurdo per la sua età! Eppure, sempre più spesso, provava questa sensazione ridicola, come se presto avesse dovuto mettere le prime gemme"Elizabeth Von Arnim