Creato da cury il 04/05/2010
A volte è il silenzio a dare il giusto valore alle cose che si dicono
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Post n°270 pubblicato il 06 Marzo 2014 da cury
Parigi, T. era stata a Parigi qualche anno prima e pur avendo fatto un'ottima impressione non se ne era innamorata, T. preferiva il sole e il mare della Sua Costa Azzurra, resta di fatto che Parigi aveva un fascino che lei adorava, nonlo sentiva suo ma aveva quella sensazione come di farne parte. E. come giunsero a Parigi notò immediatamente il cambio di sguardo che ebbe T., notò come i suoi occhi si illuminarono, notò come il suo lieve sorriso fosse diverso, come nel momento in cui T. si soffermava a riflettere un attimo, i suoi occhi esprimeano malinconia. E. poteva solo intuire a cosa potesse riferirsi ma non lo chiese a T., probabilmente per rispetto o forse per timore di sentirsi qualcosa che non aveva voglia di ascoltare. Stava vivendo un momento troppo delicato per ascoltare qualcosa che potesse farla soffrire più di quanto non stesse soffrendo e pur essendo una persona comprensiva, sino a quel momento, non voleva dare adito ad alcun tipo di discussione. E. e T. rimasero assorte nei loro pensieri per lungo tempo, sedute sulla terrazza di un attico tutto specchi e sole e luce di una casa che E. aveva condiviso con P. per diversi anni e adesso ci si ritrovava sola, insiema alla donna che P forse amava ancora e che lei a sua volta ricambiava. E. temeva di fare domande ma doveva prendere coraggio, che ebbe solamente quando fu T. che le rivolse la parola per chiederle cosa aveva a che fare lei con la sua vita quando erano mesi che non aveva alcun contatto con P.
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