Curse's Blood

2 - Gaia


Gli occhi cerulei di Gaia fissano con disappunto lo schermo del cellulare,  ancora una volta era riuscito a deluderla."Allora, viene?" domanda la ragazza che le è seduta di fronte."No." Risponde secca, prima di sollevare la testa per guardarla negli occhi."E pensare che sono diventata tua amica solo per conoscerlo!" scherza saltando giù dal muretto l'altra, e aggiunge scompigliandole la frangia  "Forza! Non vorrai farmi credere che davvero ci sei rimasta male, lo sai come è fatto!""Me lo aveva promesso, Tami!""Scusami se te lo dico, ma le sue promesse valgono davvero poco.""Non dire così, tu non lo conosci!" lo difende Gaia, anche se in cuor suo sa che non è più lo stesso ragazzo di un tempo."Ascolta, so che gli vuoi bene e che avevate un rapporto speciale, ma questo è il passato, adesso vorrei solo che smettessi di soffrire e che pensassi alla splendida serata che passeremo insieme" precisa abbracciandola e sorridendole a pochi centimetri dal viso con un'espressione buffa.Nonostante la delusione, Gaia riesce a cogliere l'ilarità di quei gesti e si sente in parte rinfrancata, tanto da esclamare con convinzione, "Hai ragione, non devo pensare più a lui, anzi, che si fotta con le sue paturnie!" subito si porta una mano sulla bocca come a voler nascondere l'imprecazione appena lanciata.Tamara sorride divertita dall'imbarazzo dell'amica "Che tenera che sei, sembri uno di quegli orsetti che arrossiscono se gli schiacci la pancia."Gaia sospira sollevando gli occhi al cielo "Il giorno che la smetterai di prendermi in giro sarà comunque troppo tardi.""E' tardi..." replica Tamara indicando l'orologio che ha al polso "guarda che se non ti dai una mossa, non riuscirai a fare tutti i compiti e alla fine i tuoi ti vieteranno di uscire."Vietare? Come no! Pensa Gaia con un sorriso indecifrabile."Beh, puoi sempre andare senza di me!" risponde, invece, stringendosi nelle spalle."Non ci penso proprio, stasera mi servi, quindi, adesso corri a casa e ci vediamo per le otto dal bigo.""Agli ordini, capo!" scherza portandosi rapidamente la mano destra alla fronte in segno di saluto e sorridendo si allontana.Rimasta sola, la mente di Gaia viene inghiottita da un vortice di pensieri che a stento riesce a riordinare. Suo cugino Marco, la persona che più le era stata vicina nel momento del bisogno, come un amico e come un fratello, è diventato negli ultimi anni uno degli enigmi più complessi che abbia mai dovuto affrontare. Si è trasformato dal ragazzo solare, premuroso e gentile che era in uno freddo, distaccato e scortese. Era inutile chiedersi il perché di tale cambiamento, eppure, non riusciva a giustificarlo. Cosa diavolo penso, se fosse successo a me non so cosa avrei fatto. Non posso sapere come starei, adesso! Ma è stato involontario, perché non può cercare di andare avanti?Il cellulare le vibra nella borsa."Pronto?""Wow, che vocina allegra, che succede?" domanda la voce all'altro lato del telefono."Stavo pensando a Marco.""Gaia, te l'ho già spiegato, quel ragazzo ha solo bisogno di tempo!""Pa, sono passati tre anni, quanto ci vuole ancora? L'hai vista la zia come è ridotta?""Ehi, non fare la melodrammatica come tua nonna, non sarà di certo il cattivo temperamento di Marco a mettere KO, Asia. Dimentichi chi è?""Chi era, semmai,  da quando sono nata non ho mai visto niente di eclatante, ne da parte sua ne da parte vostra, a volte penso che sia una storiella che ci avete raccontato per tenerci buoni, se non fosse per quello che è successo a Marco... sì, penserei che le vostre siano solo bugie.""Tesoro, ringrazia la buona sorte che vi ha evitato di vivere quello che abbiamo vissuto noi. Non c'è niente di bello....""Nell'essere Maledetti" completa la frase la figlia "Lo so, lo so, mi propini sempre le solite zuppe fatte di aneddoti e ricordi.""E' brutto constatare che davvero hai dei dubbi su di noi.""Ora non essere tu la nonna!" ride divertita."Dove sei?""Sono alla fermata di via Siffredi, sto aspettando l'uno.""Ok."Tu tu tu tu tu"Papa', ci sei? papà?""Cosa c'è?"Gaia resta un attimo senza parole per esserselo trovato davanti all'improvviso "Ma da dove sei sbucato, non ti ho visto arrivare?" gli chiede guardandolo con aria confusa."Dal nulla!" gli risponde con un sorriso sbieco "Vieni cucciolotta, che ti porto a casa."In un batter di ciglia, i due svaniscono in una nuvola di fumo chiaro. Ci vediamo mercoledì 1 maggio 2013