Curse's Blood

3 - Gaia e il bowling


Sono passati quasi dieci minuti da quando è rimasta sola e le mani ancora continuano a tremare. Un sorriso appena accennato le sfiora le labbra rosate, i suoi genitori non le avevano mai nascosto il potere, ma nei suoi diciassette anni di vita, quella era la prima volta che ne subiva l'effetto. "Wow, è stato fantastico!", esclama guardandosi allo specchio.Osserva l'immagine con maggiore attenzione. Gli occhi cerulei, così simili a suo padre, i lineamenti del viso delicati e forti come quelli di sua madre e l'incarnato avorio, che mette in risalto la perfezione della sua pelle."Non è umanamente possibile, avere una pelle così!", le dice spesso Tamara con una punta d'invidia e, in quel momento, Gaia non può far altro che darle ragione: non è umana.Ma se non sono umana e non sono Maledetta ,allora che cosa sono? Si chiede  passandosi entrambe le mani tra i capelli, con le dita scava solchi nella chioma dorata fino ad incrociarle alla base della nuca.Lo squillo del cellulare la catapulta nella realtà e si affretta a rispondere."Pronto?""Ciao Gaia, disturbo?""No, zia, dimmi?""Tua mamma mi ha detto che esci stasera, perché non provi a chiedere a Marco se vuole venire con te?""Già fatto!", risponde la ragazza "e ovviamente mi ha detto di no" resta un attimo in silenzio prima di proseguire. "Io ci sto provando, zia, in tutti i modi, ma sembra proprio che mi voglia fuori dalla sua vita. Che ci voglia tutti, fuori dalla sua vita", precisa con voce seria."Hai ragione, scusami...""No, no zia niente scuse e, comunque, stai tranquilla che quello stupido non si libererà tanto facilmente di me, deve ancora nascere l'uomo che mi fa stancare", ironizza con un sorriso che sembra viaggiare nell'etere e raggiungere Asia che ne abbozza uno a sua volta. "Grazie, tesoro!""Di nulla!""Baci.""Baci."Con un movimento stanco lancia il cellulare sul letto "Ora, studia!" si impone la ragazza ad alta voce e, avvicinandosi alla scrivania, prende i libri e inizia l'arduo compito. "STRIKE!" esultano in coro le amiche."Non è umanamente possibile fare tutti strike, per due volte di seguito" dichiara Tamara guardandola seria "secondo me hai pagato l'omino dei birilli per farli cadere.""Certo, solo che non è un omino, ma un folletto!", scherza Gaia tornando a sedersi. "Su, su non ve la prendete, possiamo farne un'altra, chissà che non sia la volta buona!""Ah...ah... sono tre anni che giochiamo e sono tre anni che vinci sempre tu, sei fastidiosa.""Sì, sei imbattibile!", aggiunge Ines, un'altra compagna di scuola."Imbattibile, dite?"Una quarta voce si intromette nella discussione.Le ragazze si voltano a guardarlo e per poco non restano di sasso davanti a quella visione.Come le altre anche Gaia indugia sui tratti orientali dello sconosciuto, fino a fermare con insistenza lo sguardo in quegli occhi neri e profondi.Una scarica elettrica le sfiora la mente e si ritrova a fare un passo indietro senza un motivo apparente.Continuano a guardarsi negli occhi, sondandosi l'anima senza proferire parola, senza che un solo muscolo si muova, come se un forte potere li abbia imprigionati in quell'attimo di magia.Quell'atipica sensazione di rapimento, mista a frenesia, è interrotta dallo straniero."Potrete definirla imbattibile solo se vincerà contro di me", dichiara con voce pacata, senza la minima inflessione, anzi, quasi musicale e ipnotica."Non ho alcuna intenzione di giocare con te", replica subito sulla difensiva.Proprio il giorno in cui ha vissuto il potere di suo padre, in cui tutti i racconti ascoltati da bambina iniziano a prendere consistenza, arriva un incontro inatteso , che come direbbe la sua cara Tami: non è umanamente possibile!  Scusate il ritardo.... Alla settimana prossima