CycloCinema

Piazza San Giovanni, 15 ottobre 2011


(Roma, Piazza San Givanni, 15 ottobre 2011, ore 17:21, foto  r. t.)
Il set pornografico di San Giovanni a RomaChe cosa è accaduto ieri nella Piazza San Giovanni a Roma? È stato messo su un set cinematografico-televisivo. Allontanata la solita massa di curiosi che disturbano questi set, è come se fosse stato battuto un grande ciack e si fosse urlato in un megafono: “Motore! Azione!”. Blindati di polizia, finanza e carabinieri e anche un mezzo con idrante hanno cominciato a vorticare a sirene spiegate e a tutta velocità all’interno della piazza, con sciami di gente munita di sciarpe e caschetti neri che correvano loro dietro lanciandogli di tutto: dagli stessi lacrimogeni che erano stati sparati, a pezzi di asfalto divelto, bastoni, paletti, ecc. Era un carosello nel senso letterale del termine, che è andato avanti per ore, pressoché immutato nella cornice e con qualche variante solo all’interno del quadro. Al limitare della piazza, presso la statua di San Francesco, centinaia di persone che riprendevano indisturbati con cellulari, macchinette fotografiche, tele e web cam tutto ciò che sul set si muoveva. Ti potevi mettere là con un tavolino da bar, una sedia da regista, ordinare un caffé, continuare a telefonare e a riprendere sotto gli occhi della polizia che sembrava non desiderasse altro. Dai vari mezzi di ripresa elettronici, le immagini passavano direttamente in rete e facevano immediatamente il giro del mondo e delle redazioni televisive. Quello che l’altro centinaio di migliaia di persone allontanate, volevano portare e dire nella stessa piazza, prima che fosse occupata dal set, era finito in fumo, nel fumo di quei lacrimogeni e bombe carta. Nello stesso fumo era finita anche la possibilità di mettere lì delle tende e fare come a Porta del Sol a Madrid o nella famosa Wall Street di New York. L’importante era il set, le scene dei caroselli dei blindati che si susseguivano ininterrotte con lo sciame di oggetti e persone che si scagliavano loro contro. Con la stessa reiterazione degli atti tipici di un film porno è esattamente ciò che abbiamo visto e rivisto e che volevano farci vedere la sera in televisione. Tutto il resto: debito, speculazione, finanza, disoccupazione, giovani senza speranze e futuro, non faceva parte del set, non era nel copione, nell’azione, nella messa in scena. È tutto ciò che la produzione politica ed economica nel suo insieme sa fare, le comparse le trova per strada.